Dalle asine di Balaam latte e cosmetici

A Coccaglio c'è un allevamento di asini e asine per produrre latte e cosmetici. Il progetto è avviato con Caritas
Asini in un campo
Asini in un campo
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A Coccaglio c’è la più grande stalla di asini (asine, per meglio dire) della Lombardia. Adesso sono una cinquantina, in due anni - è la speranza - raddoppieranno.

E' la sfida di Alioscia Mazzotti e della Caritas per un progetto che vede coinvolte sei realtà agro-zootecniche alle quali la Caritas (grazie all’8 per mille) dà una mano.

La storia parte due anni fa e potrebbe anche essere in qualche modo d’aiuto a chi con le vacche ormai è soffocato, sconfitto dai bassi margini di guadagno e sopravvivenza. E Alioscia «sposa» quindi un’idea della Caritas: allevare asini.

La società che alleva le asine si chiama "Le Asine di Balaam", un richiamo biblico, e c’entra soprattutto l’idea della Caritas di attivare reti di solidarietà con fondamenta economiche, che si misurino sul mercato, puntando alla produzione di latte e alla cosmetica.

Prima tre o quattro, dodici, ventidue. In due anni a quota 100. Un bell’asino (un bel maschio, qui ce ne sono due: il Duca e Leo; in cascina c’è una stazione di monta pubblica) costa un mille euro, le femmine un po’ meno. Nascono i piccoli, l’ultimo domenica. La gravidanza di un’asina è quasi eterna: 363 giorni - 13 lune - come chiarisce Alioscia.

Sella, Biancaneve, Ciuffetta, Bianchina, Cenerentola: ogni asina il suo nome. Come la mamma. Il latte d’asina è il più simile a quello materno ed è perfetto nella dieta di neonati allergici alle proteine del latte vaccino, ha un elevatissimo contenuto di lisozima che è un antibatterico naturale e quindi fa bene anche a chi neonato non è.

E poi c’è la cosmetica. Poppea pare ci facesse il bagno; nelle spa di grido lo si usa. La rete Caritas ha già definito contatti e contratti. E fra un mese le prime confezioni di crema saranno pronte. Il latte d’asina ha un solo problema: è poco. Mediamente, dice sempre Alioscia, ne fa mezzo litro, poco più, al giorno, «arrivi ad un litro ma devi rubarglielo». L’asina deve sempre avere con sè il piccolo altrimenti va in asciutta; deve perlomeno vederlo perchè sennò non dà neppure quelle poche gocce: quando mungi l’asina, il piccolo deve essere in vista di là dal recinto.

E’ per questo che il latte costa: 18 euro al litro almeno.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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