Dal granoturco al bambù, la sfida dei fratelli Nodari

Una foresta di bambù sorgerà a Rovato. I 90 piò saranno coltivati dalla famiglia Nodari del Duomo
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Una coltivazione esotica tra i campi dell'Ovest bresciano. Sono i 90 piò a bambù che la famiglia Nodari della cascina Grumetto del Duomo di Rovato hanno piantato.

Si tratta di bambù a marchio OnlyMoso, della specie Phyllostackys edulis, con piante che arrivano a 14-25 metri di altezza, diametro fino a 15 centimetri. Questo tipo di pianta  può essere utilizzata per fare mobili, legno per costruzioni, parquet e pannelli, ma anche estratti per cosmetica e pure filati. Non solo. Si possono ricavare anche bibite e i suoi germogli possono essere commestibili.  

Quella dei fratelli Nodari di Rovato sarà una vera foresta, la più grande della Lombardia con i suoi quasi 90 piò distribuiti accanto alla cascina e in un lotto che si vedrà dalla Brebemi.

Saranno 800 le piante per ogni ettaro. Nella frazione Duomo, da fine agosto-settembre si metteranno a dimora circa 800 piante ad ettaro con relativo impianto di irrigazione a goccia. Fra costi vivi e del terreno si stima un investimento di 20mila euro per ognuno dei quasi 30 ettari a bambù.

Nella squadra, oltre ai Nodari anche una dozzina di soci.

Si arriverà a pareggio con i costi tra 4-5 anni, i primi ricavi dopo 3-4 anni. La stima è di ricavi lordi ad ettaro di 50-80 mila euro ad ettaro

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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