Da Cazzago a Londra passando per Auckland: i progetti di Bono
In valigia ha infilato una laurea con lode in Architettura, un soggiorno estivo a Oxford per perfezionare l’inglese e qualche esperienza professionale. Destinazione: «uno dei luoghi più lontani dall’Italia - racconta -: la Nuova Zelanda».
È iniziata così l’avventura all’estero di Giuseppe Bono. Correva l’anno 2013 e Beppe, architetto originario di Cazzago San Martino oggi 32enne, non voleva più saperne del Belpaese «per via del sistema burocratico contorto e dei pagamenti carenti che mortificano la creatività».
Così si è trasferito ad Auckland, dove ha lavorato per «una società che si occupa anche di import export di prodotti e tecniche costruttive europee. Ossia dell’introduzione nel mercato locale dei mattoni forati, dei marmi, dei pavimenti e degli infissi che usiamo da noi».
Quell’esperienza è stata positiva dal punto di vista professionale, ma anche umano. Dopo tre anni, però, Beppe ha sentito il desiderio di cambiare. E si è trasferito a Londra, dove tuttora risiede e lavora «per Chapman Taylor, una compagnia inglese che vanta 18 studi sparsi in tutto il mondo. Inizialmente ho partecipato alla costruzione e alla progettazione esecutiva del Westgate Shopping Centre a Oxford, poi mi sono concentrato su un altro centro commerciale a Brent Cross. Al momento, invece, sto portando avanti un progetto multifunzionale su un’area di 45mila mq a Budapest che prevede la costruzione di nuove residenze, uffici, negozi e hotel».
Ora il pensiero di tornare in Italia non lo sfiora nemmeno: «Il nostro è un Paese perfetto in cui vivere, ma imperfetto per lavorare».
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