Da 350mila uova di trota parte la nuova stagione della pesca su Garda e Sebino
Tutto è pronto per partire con la nuova stagione della pesca. Pochi giorni fa, infatti, sono state immesse 350mila uova di trota negli incubatoi regionali di Desenzano e Clusane (250mila nel primo e 100mila nel secondo) che andranno a ripopolare il Garda e il Sebino.
E non è finita qui. Dopo l’aggiudicazione del bando regionale dello scorso anno, partita con la produzione della tinca, a prendersi cura per i prossimi due anni della produzione ittica indicata dagli uffici regionali, saranno sempre i volontari e tecnici dell’Unione Pescatori Bresciani.
Terminata l’attività dedicata ai salmonidi, di cui fa parte, appunto, la trota, nei mesi primaverili si proseguirà, in entrambi gli impianti, con la produzione che riguarderà altre specie ittiche come il luccio, la tinca, il cavedano, la scardola e il persico. Per l’impianto gardesano a breve si programmerà anche la fase riproduttiva del carpione.
Il divieto
Ancora aperto il «Caso coregone»: il pesce tra i simboli dei nostri laghi è il grande escluso perché dichiarato alloctono, cioè non originario dei laghi lombardi, dove, però è presente da tempo immemore. L’ultima volta, quindi, fu immesso era il 2021: fino a quella data i pescatori di professione recuperavano nei mesi di dicembre e di gennaio esemplari pronti per la riproduzione e le uova dai pesci venivano portate negli incubatoi.
Qui si schiudevano e diventavano avannotti, rilasciati quando erano abbanstanza grandi per poter affrontare la vita lacustre. Per ovviare alla mancanza di questo pesce, una fonte di reddito sicura per i pescatori di professione, va da sé che nel lago saranno immesse in numero maggiore altre specie autoctone. L’incubatoio ittico di Clusane è inoltre in attesa che venga realizzata la famosa «presa a lago» che garantirà acqua più idonea alla schiusa delle uova.
L’Unione Pescatori Bresciani ha anche dicusso, nei giorni scorsi, dell’ «Emergenza cormorani»: sul tavolo diverse proposte di intervento per il contenimento, con raccolta firme, da sottoporre alle autorità preposte. Questi uccelli, infatti, mangiano le specie ittiche, immesse nei laghi nella stessa misura del pericoloso pesci siluro che i pescatori, a breve, preleveranno, grazie ad un progetto ad hoc.
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