Corpo nel fiume: tragedia nata nella crisi, 49enne senza lavoro

Gli esami dei carabinieri certificano che all’origine della morte di Riccardo Colosio c’è il gesto estremo
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Nessun approfondito esame autoptico, ma solo un’ispezione esterna del corpo che non ha evidenziato alcun segno di violenza. 
Si è chiuso così, con la certezza che si sia trattato di un gesto estremo, il giallo del cadavere emerso dal fiume Oglio a Palazzolo venerdì ed estratto dalle acque in località Castrina. 

Riccardo Colosio, questo il nome del 49enne vittima di questa tragedia, si sarebbe quindi gettato nel fiume in un luogo imprecisato a nord della città.

I Carabinieri della Compagnia di Chiari hanno approfondito le indagini sentendo anche diversi conoscenti. Al termine dell’esame della salma e in virtù delle testimonianze raccolte, il magistrato ha ritenuto valida l’iniziale ipotesi del suicidio ed ha così disposto la consegna del corpo alla famiglia.
Esequie. Il 49enne, che si trova all’obitorio dell’ospedale Civile di Brescia, farà ritorno lunedì nel suo paese nativo, Pisogne. La veglia funebre è prevista martedì, mentre i funerali si terranno mercoledì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale del paese. 
Colosio era stato avvistato l’ultima volta domenica. Poi nessuno aveva più avuto sue notizie.
Giovedì, la ex convivente e madre del figlio, aveva segnalato telefonicamente ai Carabinieri di Palazzolo che da giorni non aveva sue notizie, ma non aveva sporto alcuna denuncia formale. 
I militari si erano interessati ed avevano appurato che al domicilio, in zona Calci, non vi era alcuna traccia dell’uomo. Poi, venerdì mattina, la drammatica scoperta, la peggiore.

Nato a Pisogne nel 1968, Riccardo Colosio viveva a Palazzolo da 14 anni. Amici e parenti parlano di una persona serena e dal cuore grande che aveva sempre lavorato con tranquillità, cresciuto un figlio e portato avanti le sue passioni, in particolare quella per il calcio e l’Inter. 

Tuttavia, da quando aveva perso il lavoro circa 7 anni fa, non era più stato lo stesso. Diventato più triste e irrequieto, aveva cercato aiuto ma in pochi gli avevano teso la mano. 
La tragedia. Nei mesi scorsi, forse sentitosi alle strette a causa anche dello sfratto imminente e delle crescenti difficoltà economiche, avrebbe cominciato a pensare all’idea di compiere il gesto estremo. Già una volta aveva provato a farla finita, in quel caso senza riuscirci. 
Riccardo Colosio lascia nel dolore il figlio 17enne, due fratelli e quattro sorelle, oltre al padre, ospite in casa di riposo

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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