Con la bambola gonfiabile davanti ai Cc: multa e denuncia

La bambola buttata contro il portone. La multa va dai mille e ai cinquemila euro e la denuncia per vilipendio.
Una pattuglia di carabinieri - © www.giornaledibrescia.it
Una pattuglia di carabinieri - © www.giornaledibrescia.it
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Non è dato sapere se sia stato l’epilogo di un addio al celibato. Di certo c’è che la ragazzata rischia di costargli caro. Tra i mille e i cinquemila euro. È questa la multa alla quale va incontro un ventenne che una sera dei giorni scorsi, con un gruppo di amici coetanei, ha pensato bene di presentarsi davanti alle telecamere della caserma dei carabinieri di Pisogne in via Giacomo Manella con una bambola gonfiabile tra le mani.

Dopo aver simulato un rapporto sessuale con l’obiettivo di farsi immortale degli occhi elettronici dell’Arma ha poi bucato la bambola gonfiabile lanciandola contro il portone di ingresso della caserma. Il giovane è stato identificato poco dopo, ovviamente dalle immagini delle telecamere dei militari, ed è stato denunciato per vilipendio alle forze dell’ordine, perché il gesto è stato inquadrato dal magistrato di turno come affronto ai carabinieri.

Paga il 20enne per tutto il gruppo di amici perché, pur avendo altri cinque condiviso la trovata, non hanno materialmente partecipato al gesto lasciando il palcoscenico e quindi la multa solo all’amico più in vista. L’articolo 290 del codice penale prevede che «chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le Assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo o la Corte costituzionale o l’ordine giudiziario, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. La stessa pena si applica a chi pubblicamente vilipende le Forze Armate dello Stato o quelle della liberazione». Fino al 2006 la pena era ben più pesante: prevedeva la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

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