Come si coltiva una zucca gigante
La Sfida nazionale delle zucche giganti di Sale Marasino è appena finita, ma i tanti coltivatori e gli appassionati che la animano non sono mai fermi. Anzi, in molti stanno già progettando il lavoro per la coltivazione della primavera 2017.
Il primo passo da fare per arrivare allo «zuccone» gigante che si raccoglie ai primi di settembre è infatti la preparazione della terra dell’orto dove si intende seminare. «Questo lavoro - spiega l’agricoltore emiliano Ivan Bartoli, uno dei cinque coltivatori del ranking italiano capaci di superare il muro dei 6 quintali (618 chili, nel 2014) - è bene iniziarlo già alla fine di questo mese, nei primissimi giorni d’autunno».
Come? «Concimando la terra con letame in abbondanza, perché la preparazione del terreno è una delle tre cose fondamentali per avere zucche forti in grado di arrivare a pesi importanti. Il secondo passo è il reperimento di un seme di valore, incrociato tra razze giganti, la cui base sono i famosi Atlantic Giant selezionati anni fa negli Usa.
«Terzo passo - prosegue Bartoli - è la sistemazione di un impianto d’irrigazione ben disposto e ben funzionante, anche perché nei momenti di maggior crescita, a giugno, una zucca destinata a superare i 600 chili può arrivare a richiedere anche 500 litri di acqua al giorno. Quello è il periodo in cui la pianta che nutre il frutto può svilupparsi tra i 40 e i 70 metri quadri».
I rischi maggiori? «Sono le rotture e l’attacco dei funghi. Per evitare l’uno e l’altro è meglio coltivare su una base di sabbia o già su un bancale».
Se la zucca si deteriora marcendo, si fora più di quanto considerato naturale o si crepa, perde la possibilità di competere. I riferimenti per comprendere l’integrità e il diritto a partecipare alla Sfida nazionale di una cucurbitacea da primato, sono oggettivi. Si trovano sul regolamento del Great pumpkin commonwealth, la Confederazione delle grandi zucche, che fa base negli Stati Uniti. La questione viene chiarita al capitolo «Frutti e coltivatori», agli articoli 3 e 4.
Nel primo dei due paragrafi si precisa che nella fase della pesatura non possono essere utilizzati materiali estranei quali funghicidi, anticriptogamici, additivi per la scorza, e la tecnica del calafataggio (operazione attraverso cui si uniscono due parti mediante stuccatura). Il paragrafo seguente specifica invece a chiare lettere che «le entrate devono essere libere da parti marce, buchi, crepe, e gravi parti molli. In più i giudici possono sondare e scavare nella parti molli per capire se il frutto può gareggiare. Il paragrafo B del paragrafo 4 aggiunge che «un buco è considerato punto molle se è più esteso di tre pollici (2,54 centimetri) in diametro e in profondità».
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