Ci fu danno erariale: condannati Giunta e segretario del Comune di Rovato
Il Giunta e segretario comunale di Rovato condannati dalla Corte dei Conti per danno erariale. Sette le persone che dovranno rifondere in totale 15mila euro. I fatti risalgono a cavallo tra il 2015 e il 2016, quando il Comune aveva disposto l’aumento da 50 a 312 euro dell’importo dei diritti di segreteria per il rilascio delle certificazioni di idoneità alloggiativa. Una crescita di oltre il 600% impugnata, per conto di una cittadina non italiana residente a Rovato, da Asgi e Fondazione Guido Piccini per i diritti dell’uomo.
A fine 2015 il Comune aveva deciso di resistere in giudizio. Il tribunale di Brescia aveva ordinato la revoca del provvedimento, al pari di Pontoglio. A metà 2016 il secondo grado: la Corte d’Appello di Brescia nel 2019 confermò la decisione rimodulando solamente le spese di lite tra i Comuni coinvolti. A quel punto la Procura regionale della Corte dei Conti aveva avanzato domanda risarcitoria, accolta ora dai giudici. Il danno erariale viene imputato a «colpa grave», perché «l’incremento è esponenziale e senza alcuna plausibile ragione che possa obiettivamente porsi a confronto con quella discriminatoria dei soggetti stranieri».
La Procura regionale aveva chiesto un risarcimento di 17.500 euro, ritenendo il danno «direttamente imputabile alla responsabilità gravemente colposa degli amministratori» che adottarono con voto favorevole le tre delibere contestate. Al segretario comunale contestato invece di avere «omesso di far rilevare la palese illegittimità degli atti». La difesa aveva sostenuto che tali somme erano da considerare prescritte.
La Corte ha respinto questa interpretazione, fissando però il risarcimento a 15mila euro: 2.350 euro a testa per il sindaco, Tiziano Belotti, gli assessori (ancora in carica) Daniela Dotti e Simone Agnelli, oltre all’allora vicesindaco, Pierluigi Toscani, al collega di Giunta, Sonia Bosio e al segretario comunale, Domenico Siciliano; 900 euro invece per Marianna Archetti, a cui Belotti aveva ritirato le deleghe nel gennaio 2016 e quindi non più presente in giunta all'epoca dell'ultima delibera.
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