Caso Lgh-A2A, il sindaco di Rovato ritira le dimissioni
Una settimana. Tanto è durata la vacanza sullo scranno più alto di Rovato. La capitale della Franciacorta torna ad avere un sindaco. Lo stesso che ha amministrato negli ultimi sei anni: il 54enne architetto Tiziano Belotti. Giovedì 2 dicembre Belotti, al secondo mandato, si era dimesso a sorpresa, dopo avere ricevuto un avviso di costituzione in mora da parte della Corte dei Conti per l’ormai nota querelle della cessione del 51% di Lgh ad A2A. Ieri, poco dopo le 18.30, il ritiro delle dimissioni, con una Pec spedita al segretario comunale Domenico Siciliano.
«Ritiro le dimissioni – scrive Belotti – consolandomi con l’enorme affetto che i rovatesi, e non rovatesi, mi hanno dimostrato in questi giorni. E per questo vi ringrazio. Perché in certi momenti le parole e i gesti di sostegno e di incoraggiamento sono l’unica ragione che ti spinge avanti. Ricevere attestati di stima da anziani preoccupati di quello che succederà adesso, o da persone che sicuramente non ti hanno votato e che mai ti voteranno ti tira su il morale, e non poco. E ti fa cambiare idea rispetto a certe decisione prese d’impeto».
Quanto alla contestazione della Corte dei Conti, Belotti non intende invece arretrare di un millimetro: «ricostruirò con calma alla magistratura tutta la vicenda per filo e per segno. Raccontando esattamente come sono andati i fatti e chi, in realtà, ha voluto e approvato senza alcuna condizione (quindi senza reclamare alcuna evidenza pubblica, come invece il sottoscritto ha sempre fatto) l’operazione di cessione del 51% di Lgh ad A2A».
Belotti attacca così il centrosinistra lombardo ma nel contempo torna in sella, e con lui la giunta comunale di centrodestra che dal settembre 2020 amministra la cittadina. «Un gruppo - chiosa Belotti – meraviglioso, che mi stimola ad andare avanti, magari un po’ piegato ma sempre a testa alta, senza timore alcuno. Da ultimo mi scuso tantissimo coi miei cittadini. Sappiate che anche il sottoscritto ha i suoi momenti di sbandamento e di debolezza e a volte perde la tramontana».
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