«Cartiere» bresciane per false fatture bergamasche
Ci sono anche due imprese con sede nella provincia di Brescia ed un uomo residente sempre nel Bresciano tra quelli coinvolti in un’indagine della guardia di finanza di Costa Volpino. Il bilancio finale: 6 persone denunciate e scoperta un’evasione fiscale per 11 milioni di euro, possibile grazie ad un giro di fatture false.
Proprio nella loro emissione erano specializzate le due ditte bresciane coinvolte nell’indagine delle fiamme gialle bergamasche. Erano, insomma, “imprese cartiere” che sostenevano il sistema evasivo insieme ad un’azienda bergamasca. Quest’ultima si occupava formalmente di “lavori di meccanica generale”, operando però in un piccolo ufficio con una sola dipendente che non faceva altro che compilare fatture su disposizione dell’amministratore. Nessun operario a libro paga, né altre maestranze, ma nel giro di 2 anni l’azienda ha emesso fatture false per oltre 2 milioni e 200mila euro.
La società “cliente”, che operava in tutto il Nord Italia, si riduceva gli utili con l’esposizione di costi in realtà mai sostenuti. Non solo, otteneva ulteriori benefici con indebite compensazioni di contributi previdenziali e assistenziali dovute ai propri dipendenti. Lo ha fatto nel 2013, nel 2014 e nel 2015, determinando così un doppio danno per l'erario. I suoi tre amministratori sono stati denunciati. Uno di loro, quello di diritto, è residente in provincia di Brescia.
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