Cala il sipario sulla Concert Hall: venerdì la revoca dell’atto di indirizzo

In Consiglio sarà posta la parola fine al progetto della Moretti spa che aveva suscitato forti contrarietà
Il cuore della Franciacorta Concert Hall è un teatro da seimila posti
Il cuore della Franciacorta Concert Hall è un teatro da seimila posti
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Franciacorta Concert Hall: sul mega-auditorium di Erbusco arriva ora la parola fine. A pronunciarla sarà, venerdì, il Consiglio comunale del paese franciacortino, un monocolore rappresentato unicamente dai consiglieri eletti con la civica Erbusco Futura del sindaco, Ilario Cavalleri. Il quarto - e ultimo - punto all’ordine del giorno prevede infatti la «revoca della deliberazione consigliare numero 40 del 15 novembre 2019 avente a oggetto l’atto d’indirizzo in merito alla richiesta avanzata dalla società Moretti spa per la realizzazione di un teatro sul territorio comunale». Ossia: la Franciacorta Concert Hall, che nei progetti di quattro anni fa sarebbe dovuta sorgere sulla collina di Villa Pedergnano antistante il centro commerciale Le Porte Franche.

La vicenda

Si tratta dell’area già al centro del tentato ampliamento dello shopping mall, cassato esattamente sette anni fa dal 54% di voti contrari al referendum comunale convocato per l’occasione. Per quanto riguarda la Franciacorta Concert Hall, invece, non c’è stata consultazione popolare, anche se il fronte dei contrari - dal comitato No Pf2 a Legambiente - aveva comunque fatto sentire la propria voce, raccogliendo settemila firme per «fermare la cementificazione della Franciacorta».

L’atto finale della vicenda sarà quello che, formalmente, aveva anche aperto la partita, ossia l’atto d’indirizzo del Consiglio comunale. Nel novembre 2019, un voto unanime aveva dato via libera al progetto, che prevedeva due sale teatrali, la prima da 6.381 posti a sedere (diventati in seconda battuta 5.900) per «ospitare opera, musica sinfonica e balletto, musica pop, convention e comizi», mentre la seconda, da 444 posti, sarebbe stata dedicata a «convegni, scuola e opere di prosa». Attorno aree di servizio, parcheggi, bar, ristoranti, uno spazio museale e un hotel da 90 camere.

Criticità e Covid

La proposta metteva nero su bianco anche la data del possibile, primo spettacolo: settembre 2023. In realtà così non sarà, visto che l’intervento è finito su un binario morto tra contestazioni, criticità (viabilistiche e ambientali) e la buriana del Covid 19, che ha evidentemente modificato anche le intenzioni del privato di fronte ad un investimento complessivo che si aggirava attorno al centinaio di milioni di euro.

Un progetto già incappato nella contrarietà di Provincia e Regione, che giusto un anno fa aveva riscontrato la «non coerenza (della Franciacorta Concert Hall, ndr) con il vigente Ptra (Piano territoriale regionale d’area) Franciacorta e la necessità di approfondimenti di sostenibilità gestionale. Essenzialmente, si evidenzia che l’intervento non presenta le caratteristiche per essere classificato di interesse pubblico o generale». Dopo un anno di silenzi e mancati incontri, ora arriverà la parola fine.

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