Bosco Stella, no politico del Broletto
Un no politico, con cui Palazzo Broletto si mette di traverso tra Regione e progetto Bosco Stella. Non si parla più di sostegno morale, ora c'è una delibera che va a corroborare le fila del fronte del no alla discarica. Fronte che comprende i Comuni territorialmente coinvolti (Castegnato, Ospitaletto, Paderno, Passirano), oltre a Berlingo, Cazzago, Rovato e Travagliato. Che farà il Pirellone?
C'erano gli «stati generali» dell'Ambiente ieri negli uffici provinciali di via Milano: gli assessori al Territorio (Giuseppe Romele), all'Ambiente (Stefano Dotti) e all'Agricoltura (Gian Franco Tomasoni), i sindaci di Castegnato e Passirano, un assessore di Travagliato. Uno spiegamento di forze massiccio, per mandare un messaggio chiaro all'indirizzo della Regione. «In questo periodo - ha esordito Romele - ci siamo dati da fare perché gli uffici concludessero l'iter tecnico, esprimendo poi un'assoluta contrarietà alla discarica, posizione che difenderemo in ogni sede». «Questo progetto - ha aggiunto Prandelli, che è anche ex sindaco di Ospitaletto - avrebbe un impatto devastante sulla Franciacorta. La Provincia si è fatta carico di fare sintesi delle esigenze del territorio esprimendo parere negativo». Per Dotti «la delibera è la conclusione di un percorso coerente da parte della Provincia. Certo, siamo lontani dal poter dire, a livello tecnico, che nel Bresciano non si faranno più discariche, ma questo territorio è saturo e ha bisogno di nuovi modelli di sviluppo». «Per quanto riguarda il Broletto - ha aggiunto Tomasoni - questa delibera mette la pietra tombale su Bosco Stella. Sfido la Regione a non tenerla in considerazione».
Soddisfatto Giuseppe Orizio, primo cittadino di Castegnato, che ha rilanciato l'idea «di fare di Bosco Stella un polo dell'energia. Non basta smontare il progetto di discarica; serve eliminare qualsiasi rischio per un territorio che è troppo appetibile». «La politica deve riprendere la voce del territorio - ha sottolineato Davide Uboldi, assessore all'Ambiente di Travagliato -, impedendo che si vada troppo oltre per quello che riguarda il consumo di suolo e trovando una strategia sui rifiuti speciali». In conclusione, Daniela Gerardini (sindaco di Passirano) ha ricordato, plaudendo allo «scatto d'orgoglio della Provincia», «come sia necessario lavorare per cancellare la convinzione che, laddove c'è una cava, si debba per forza realizzare una discarica».
Felici e contrari. Politicamente però. Le relazioni tecniche, ancora in fase di definizione, pare non diano un parere così sfavorevole. O meglio, dovrebbero essere, per così dire, possibiliste. Insomma, su Bosco Stella tecnicamente è forse, politicamente è no.
Venerdì 2 marzo a Milano ci sarà un meeting tra le parti in causa. Ora che tutti si sono esposti, la questione diventa ideologica prima che ambientale. E la lotta sarà, forse, a chi cede per primo.
Rosario Rampulla
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