Bosco giapponese nell’Orto delle querce, insieme ad aceri e cerri

La riserva naturale a Ome, da sempre votata alla biodiversità, ha visto all’opera i volontari per mettere a dimora nuove piante
L’Orto delle querce di Ome continua a crescere - © www.giornaledibrescia.it
L’Orto delle querce di Ome continua a crescere - © www.giornaledibrescia.it
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Novità all’Orto delle querce di Ome, con la messa a dimora di oltre duecento cerri, un boschetto di sophora, oltre a lecci, aceri e ginkgo biloba che vanno ad arricchire ulteriormente il patrimonio arboreo della cittadina franciacortina, da tempo votata alla conservazione delle biodiversità. In queste settimane, nello splendido spazio verde posto nella zona sud del paese, fervono i lavori ad opera dei volontari dell’associazione «Orti botanici di Ome», in collaborazione con la Fondazione Foresta Futura e della no profit Tree cor srl.

Raccoglimento

«Le operazioni di messa a dimora di nuove specie hanno riguardato il Giardino giapponese, che è quasi completato con un boschetto di sophora japonica e altri interventi per uno spazio che offre possibilità di meditazione e spiritualità - spiega Antonio De Matola, curatore degli orti botanici di Mme -. Ci sono poi aceri, ginkgo biloba, lecci, querce abituate a vivere in zone caratterizzate dalle basse temperature, e cerri. Quest’ultima è una pianta in difficoltà qui da noi, e stiamo andando a creare nella zona a sud dell’orto un vero e proprio bosco».

Queste donazioni da parte di realtà come Foresta Futura e Tree srl, e il grande lavoro dei volontari che operano negli orti del piccolo comune franciacortino, hanno reso (e renderanno) sempre più bella quest’area dedicata in particolare alle querce. Un particolarissimo orto botanico, ricordiamolo, che era stato inaugurato a sud del paese (in via Fonte, dove si trova anche il Borgo del Maglio) otto anni fa e che si è andato ad aggiungere all’ormai storico Orto botanico delle conifere coltivate posto nella Valle del Fus, a nord, dove si possono contare più di 80 specie tra le famiglie di conifere presenti (senza dimenticare lo splendido giardino americano). Il fine di tutto questo impegno va ricercato nella mission degli orti botanici di Ome: ovvero la ricerca e la protezione di specie rare per dare dita e arricchire costantemente un patrimonio arboreo da tramandare alle generazioni future.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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