Bombe nel lago d'Iseo, dal fondale recuperati 13 ordigni

Le operazioni di bonifica del fondale davanti al Corno di Tavernola impegnano Marina e Genio guastatori
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
  • La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
    La Marina militare recupera le bombe della Seconda guerra mondiale
AA

Con quelli riportati a galla stamattina sono già 13 gli ordigni bellici recuperati nelle acque del lago d'Iseo, all'altezza del Corno di Tavernola, dai sub della Marina militare, impegnati da alcuni giorni in un paziente o lavoro di pulizia dei fondali del Sebino, a seguito di alcune verifiche effettuate dai carabinieri del comando provinciale.

Si tratta degli stessi palombari del Gruppo operativo subacquei (Gos) del comando Subacquei e incursori della Marina, con sede a Portovenere (La Spezia), e che già si erano occupati del recupero della Costa Concordia naufragata all'isola del Giglio. Oltre i 300 metri di profondità sono i robot ad entrare in azione.

La Marina Militare in azione nelle acque sebine - Foto concesse da Massimo Sestini alla Marina Militare all'Eco di Bergamo - © www.giornaledibrescia.it
La Marina Militare in azione nelle acque sebine - Foto concesse da Massimo Sestini alla Marina Militare all'Eco di Bergamo - © www.giornaledibrescia.it

Al loro fianco nel Sebino ci sono anche gli artificieri del Decimo Reggimento genio guastatori di Cremona. Le operazioni di recupero degli ordigni, risalenti all'ultimo conflitto bellico, proseguiranno anche nei prossimi giorni. E fino a giovedì infatti sarà vietata la navigazione e l'immersione dei sub nello specchio d'acqua antistante il Corno di Tavernola Bergamasca

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato