Bollicine da Capitale, Mantì dedica i suoi vini ai monumenti di Brescia
Sorseggiare i monumenti della città di Brescia? Si può. Pare un ossimoro, ma è la trovata della cantina Mantì Franciacorta che, nell’anno della Capitale della Cultura, ha deciso di commissionare una serie di etichette in serie limitata per celebrare la nomina della nostra città, insieme a Bergamo. «Perché siamo fieri - dicono dalla giovane azienda vitivinicola di Erbusco -, come produttori di un’eccellenza italiana in Franciacorta, di essere in questo modo portavoce in Italia e nel mondo non solo delle bellezze della nostra Brescia ma anche di un territorio perfettamente incastonato fra le due città».
Quattro le etichette che rappresentano altrettanti luoghi storici della Leonessa d’Italia, in abbinamento ai quattro vini cardine che contraddistinguono il Franciacorta: Brut per Piazza Duomo, Satèn per il Castello, Dosaggio Zero per Piazza Arnaldo e Rosé per Piazza Loggia. In particolare Mantì ha scelto una serie di stampe antiche, che riportano con la data di edificazione dei monumenti in altorilievo. A realizzare Ilaria Vidaletti, fotografa bresciana nominata nel 2017 dal Parlamento europeo di Bruxelles come uno dei migliori cinque giovani fotografi emergenti europei.
Nata nel 2013 per volontà del giovane imprenditore bresciano Gianluca Prandelli, che ha preso la decisione di dedicare l’intera produzione ai Docg autoctoni, la storia della cantina Mantì Franciacorta fonda le radici in un passato che ha saputo coniugare la visione lungimirante degli imprenditori come il nonno Diamante Prandelli, detto Mantì, alla vocazione enologica della Franciacorta.
La tenuta si estende tra le colline di Erbusco con una superficie di 12 ettari rigorosamente votati alla produzione di vini metodo Franciacorta. Ogni bottiglia di Mantì riposa in cantina da un minimo di 24 mesi fino a 76 mesi per le riserve, prima della messa in commercio.
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