Appello al Ministero per salvare il lago assediato dalle alghe

La riviera del basso lago s'Iseo è assediata da montagne di alghe, complice il basso livello delle acque
ALGHE: I SINDACI SCRIVONO AL MINISTERO
AA

 Il Lago d'Iseo è assediato dalle alghe. Montagne di alghe che costituiscono un problema ambientale e impediscono la balneabilità, rischiando di compromettere la stagione turistica.

La difficile situazione della riviera del basso lago ha provocato nelle ultime ore la reazione degli amministratori e degli operatori turistici, che hanno preso posizione con una lettera inviata al Ministero dell’Ambiente dai quattro sindaci di Iseo, Paratico, Sarnico e Predore, e una richiesta ben precisa. Riccardo Venchiarutti, Carlo Tengattini, Giorgio Bertazzoli e Paolo Bertazzoli, chiedono «un’inversione della politica di gestione dei livelli delle acque del lago, che non deve più essere considerato e trattato come una sorta di serbatoio da riempire e svuotare assecondando esigenze, pur legittime, di altri attori del territorio».

Una proposta concreta arriva dagli operatori turistici. «Chiediamo ai sindaci di impegnarsi affinché nel cda del Consorzio dell’Oglio trovi posto un rappresentante del turismo del lago - dice il direttore di Sassabanek, Fabio Volpi -. Le Province di Brescia e Bergamo, nominando un consigliere ognuna, ne avrebbero certamente la possibilità».

Dall’Autorità di bacino con sede a Sarnico arrivano intanto numeri ufficiali di una situazione quanto mai anomala. «In un mese e 10 giorni, vale a dire dal 1° luglio al 10 agosto, abbiamo raccolto la quantità di alghe che di solito raggiungiamo in un anno intero - ha spiegato ieri mattina il presidente del Consorzio, Giuseppe Tobias Faccanoni -. In questi 40 giorni i nostri tre battelli addetti alla raccolta in acqua (due di grosse dimensioni e uno piccolo) hanno raccolto ben 834,5 tonnellate di filamenti di Vallisneria spiralis (il nome scientifico dell’alga che ha invaso il Sebino) in 1.618 ore di interventi, contro il migliaio di tonnellate scarso che si recuperano in anni normali da gennaio a dicembre».

Questa enorme mole di lavoro, conseguenza del veloce crollo dei livelli del lago, sceso a luglio di 120 centimetri (cioè 73 milioni e 200mila metri cubi di acqua), si è materializzata quasi all’improvviso e nelle ultime sei settimane non ha lasciato un solo giorno di respiro ai 6 operai e ai 4 battellieri che ogni giorno solcano le acque del lago rastrellando ammassi di erbe acquatiche da Iseo a Sarnico. Il costo dell’attività è sostenuto dalle due Province, di Brescia e Bergamo, e dall’Autorità di bacino con 450mila euro l’anno.

Il problema però non sta tutto e solo nella semplice operazione di raccolta. «Il ritiro dell’acqua dalle rive ha "alzato" notevolmente i fondali - continua il presidente Faccanoni - e di conseguenza i battelli spazzini non riescono più ad avvicinare le sponde del lago senza incagliarsi. Un problema che rende decisamente più difficoltoso il lavoro e ne allunga i tempi». Sulle rive comunque, soprattutto a Iseo e a Clusane, gli operatori di campeggi e centri balneari si stanno adoperando senza risparmio per pulire i bagnasciuga e ammuchiare le alghe, anche con l’aiuto delle ruspe.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato