Anche 5 comuni bresciani nel maxi giardino che rigenera rifiuti
Ci sono anche cinque Comuni bresciani tra i soci di Servizi Comunali, l’azienda di servizi per la gestione dei rifiuti con sede a Sarnico e in procinto di realizzare un gigantesco e innovativo centro di smaltimento tra le località bergamasche di Chiuduno e Grumello dal Monte, a pochissimi chilometri dal confine bresciano. Tra i soci figurano infatti Cologne, Coccaglio, Capriolo, Corte Franca e Paratico.
L’innovativo progetto di realizzare un impianto-giardino per la raccolta differenziata (che rigenererà carta, plastica, vetro e alluminio al 95%) ha ottenuto le ultime autorizzazioni necessarie da quando Grumello del Monte ha dato l’ok al parcheggio associato alla struttura (la prima opera che si concretizzerà).
Tempi e costi
Il cantiere principale dovrebbe essere avviato nel 2026, ma per prima cosa il Comune di Chiuduno e la società firmeranno una convenzione subito dopo l’Epifania per poter aprire il cantiere entro il 25 gennaio, così da non perdere le autorizzazioni della Provincia di Bergamo. Il progetto ha un valore di 40 milioni di euro e sarà finanziato per 25 milioni di euro (utili per creare l’impianto) dalla Servizi Comunali, mentre i 15 milioni di euro restanti (che serviranno principalmente per i macchinari) saranno al centro del project financing con privati interessati.
Come sarà
Il progetto mira a creare un impianto di trasformazione dei rifiuti unico a livello nazionale, integrato nell’ambiente circostante, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei residui e l’ambiente. Si prevede la creazione di un giardino con laboratori, un biolago e coltivazioni per monitorare flora e fauna attraverso progetti di ricerca universitaria.
«Per i Comuni la scelta di Servizi Comunali non è solo relativa al servizio di gestione rifiuti, ma anche una prospettiva - ha spiegato l’assessore al Bilancio di Cologne, Stefano Belotti, tra i bresciani più entusiasti a credere nel progetto -. L’impianto garantirà patrimonializzazione ed entrate stabili all’azienda e quindi ai Comuni, che non assoceranno la parola Tari esclusivamente a tasse e spese. Il tutto con un’idea precisa in testa: non il profitto del privato, ma la salvaguardia dell’ambiente per il settore pubblico».
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato