Ambulanza nel fosso, il paziente morì: due a processo
Uno passa col verde. L’altro con il rosso, ma guida un’ambulanza e ha sirene e lampeggianti accesi. Complice una rete metallica, che compromette la visuale, lo scontro si fa inevitabile. Il mezzo di soccorso finisce nel canale che scorre a ridosso dell’incrocio.
Il paziente a bordo, un 82enne diretto all’ospedale di Chiari, non ce la fa. Dopo quasi tre anni, di quell’incidente e di quella morte, saranno chiamati a rispondere in due: tanto il 70enne alla guida della Bmw, quanto il volontario al volante dell’ambulanza. Il giudice dell’udienza preliminare li ha rinviati entrambi a giudizio con l’accusa di omicidio colposo il prossimo 15 marzo deludendo le aspettative dei loro legali, gli avvocati Francesca Pontoglio e Francesco Chiodi che avevano chiesto il non luogo a procedere.
Quella collisione per il giudice dell’udienza preliminare non fu frutto esclusivo del caso, ma la somma di due colpe. Se è vero che l’automobilista sulla Bmw procedeva col verde e che l’autista dell’ambulanza aveva sirene e lampeggianti attivi, è altrettanto vero che il primo doveva comunque liberare l’incrocio, mentre il secondo doveva, sebbene avesse diritto di precedenza e potesse "bruciare" il rosso - procedere con prudenza. Non l’hanno fatto. Il 15 marzo prossimo saranno a processo.
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