«Aiuto, mio padre vuole ucciderci con il martello»
Prima il pianto di un uomo, le grida di aiuto di una ragazza. Il silenzio della notte di Coccaglio squarciato dalle voci che annunciano il dramma che si è appena consumato. O, meglio, che stava per consumarsi e solo all'ultimo è stato impedito.
Il racconto è quello riportato da chi ha assistito all'epilogo di quella sequenza della quale ancora in via Fratelli Rosselli, nel comune franciacortino, nessuno si capacita, con un capofamiglia che ha tentato di togliere la vita alla consorte e della figlia a martellate, salvo custodire anche taniche di benzina con cui si teme volesse concludere l'opera.
«Mia figlia - racconta una donna - ha sentito un pianto maschile. Poi ha visto scendere la ragazza, insanguinata, che gridava: «Mio padre ha cercato di uccidermi col martello».
Gli istanti sono concitati e gettano tutti nello choc e nell'incredulità, nell'incapacità di decifrare quanto sta accadendo. La ragazza è colpita al capo dai colpi inferti dal genitore, stessa sorte è toccata alla madre prima che uno dei due figli, accortosi di quanto stava accadendo, prendesse in mano la situazione e fermasse la mano omicida del padre. «La ragazza è scesa a chiamare il fratello che abita nell'appartamento sottostante» nella stessa villetta poi passata alla lente dalla Scientifica, continua nel racconto la testimone.
La sequenza terrificante si ferma. Nel silenzio ormai rotto della notte di Coccaglio restano il pianto di un uomo e lo sconcerto di chi conosce Giuseppe Vitale e la sua famiglia: «Una famiglia del tutto tranquilla - assicura - mai sentito una discussione, non avrei mai creduto potesse accadere una cosa simile».
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