Acque Bresciane pianta 1.550 alberi alle Torbiere del Sebino
Nel 2023 un bosco, nel 2024 una vasca di prima pioggia per ovviare all’ingresso di una parte di fognatura provagliese nella Riserva. Sono queste le azioni e l’impegno di Acque Bresciane per le Torbiere del Sebino che, filtrando con un processo di fitodepurazione le acque, svolge un servizio non solo all’ambiente ma anche ai cittadini ed al gestore del servizio idrico. «Questo servizio si può quantificare - ha spiegato il direttore della Riserva Nicola Della Torre - e questi calcoli si faranno».
Intanto Acque Bresciane ha contributo acquistando 1.550 alberi e arbusti da piantare e manutenere nei prossimi tre anni nella Riserva. Il progetto è stato sviluppato con Etifor, società di consulenza ambientale e spin off dell’Università degli Studi di Padova, all’interno della piattaforma wownature.eu e si inserisce nell’ambito del bando Biodiversità e Clima (BioClima) di Regione Lombardia e sostenuto da Fondazione Cariplo.
I primi esemplari del «Bosco di Acque Bresciane», specie di origine autoctona certificata, occupano circa un ettaro dell’area Centro Visitatori adiacente a via Ciochet, nel Comune di Iseo. «Interveniamo per tutelare e migliorare un habitat particolarmente prezioso, dove abbiamo progettato e realizzeremo nel 2024 una vasca di prima pioggia per mitigare l’impatto dello sfioratore della fognatura mista di Provaglio d’Iseo» commenta Mauro Olivieri, direttore tecnico di Acque Bresciane. «Oggi non basta limitare gli impatti di un’organizzazione, ma occorre promuovere effetti positivi su ecosistemi e biodiversità, quello che viene definito approccio Nature positive. L’obiettivo è quello di riqualificare porzioni delle Torbiere come "Best practice" sul territorio lombardo e nazionale. Questo significa ridisegnare un ambiente più favorevole alla fauna tipica delle zone umide, anfibi, rettili, uccelli e specie acquatiche di particolare interesse».
L’intervento mira a ricostruire habitat forestali rari, tra cui foreste miste, oltre a creare un filtro per gli inquinanti atmosferici e per il disturbo acustico causati dalla viabilità della zona, in particolare all’avifauna protetta. Saranno rimosse le specie vegetali invasive per lasciare spazio alle nuove, autoctone.
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