A Strasburgo in bici per salvare l'Oglio
La sua Legnano del 1954 che l'ha accompagnato in tante gare ciclistiche, ha interrotto momentaneamente la meritata pensione per mettersi in viaggio verso Strasburgo.
Paolo Parzani, ex sindaco di Adro, non ha mai abbandonato la passionaccia per le due ruote che l'ha portato a partecipare a cinque Campionati italiani.
Sarà per questo che per riportare l'attenzione su un problema ambientale, «la presenza nell'alveo del fiume Oglio, tra Palazzolo e Capriolo, di migliaia di tonnellate di fanghi di materiali pesanti», ricorda l'ex primo cittadino, ha optato per una forma di protesta singolare. In sella alla sua fedele Legnano percorrerà i seicentoventi chilometri che separano Brescia da Strasburgo, per portare la sua denuncia fino al Parlamento Europeo.
Mentre noi annunciamo la sua impresa, Parzani è già partito alla volta di Strasburgo e della Commissione europea. Nella città alsaziana incontrerà mercoledì prossimo due europarlamentari Pd, Antonio Panzeri e Vittorio Prodi per chiedere che si facciano carico della questione e della ricerca di una soluzione. A fare il tifo, politico e umano, per Parzani, c'è l'ex primo cittadino di Brescia, Paolo Corsini, peraltro nativo di Adro.
«Parzani è noto per le sue battaglie ambientaliste - rammenta Corsini - e si è risolto a fare questa impresa, a settantadue anni, per denunciare una questione irrisolta da tempo». Parzani che alla conferenza pre partenza si è presentato con tanto di divisa da ciclista d'epoca e la sua fedele due ruote si è deciso a staccare la sua vecchia Legnano dal chiodo «per richiamare l'attenzione su una problematica grave. Nel 2006 l'Arpa, su ordine del prefetto, ha fatto un monitoraggio nelle zone del fiume Oglio che ho prima ricordato, rilevando parametri di idrocarburi, ferro, rame e piombo oltre i limiti dei valori stabiliti per legge».
Paola Gregorio
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