A Rovato, borse di studio e visite al museo in ricordo di Federico Doga
Famigliari e amici di Federico Doga, il sedicenne che ha perso la vita in un incidente nel gennaio scorso mentre attraversava la strada a Iseo, sindaci e Fondazione Cogeme: tre realtà, a prima vista, molto lontane, unite però dal coraggio di chi ha voluto bene a «Fede». È bastata una richiesta di aiuto da parte dell’associazione «In viaggio con Fede», fondata subito dopo la scomparsa del giovane, per mettere attorno a un tavolo consigli di amministrazione, cittadini e pure Amministrazioni comunali: quella di Rovato, dove Federico studiava e inseguiva la sua passione - il rugby - e quella di Comezzano Cizzago, dove viveva. Dall’incontro è nata una prima scintilla, con borse di studio e visite guidate: quelle che anche Federico avrebbe voluto fare.
«Fondazione Cogeme ha un’anima operativa, fatta di progetti concreti, vicini alle iniziative delle comunità - spiega Gabriele Archetti, presidente di Fondazione -: con questo spirito abbiamo accolto la richiesta dell’associazione interpretando anche la sensibilità dei Comuni di Rovato e Comezzano Cizzago, come pure di Cogeme Spa e del suo presidente, Giacomo Fogliata. Ci impegniamo a sviluppare progetti verso le giovani generazioni nel ricordo di Federico e della sua famiglia che ringraziamo per il coraggio con cui hanno trasformato il loro dolore in un momento di riflessione e di crescita collettiva. Cominciare bene una nuova avventura aiuta a rendere la sfida più ambiziosa, oltre che sostenibile anche realizzabile».
Le iniziative
I primi progetti, già operativi, sono una serie di borse di studio da mille euro l’una per «ragazzi e ragazze che si distinguono per il proprio spirito e i propri gesti altruistici» (info su fondazione.cogeme.net o inviaggioconfede.com), oltre a visite per gli alunni delle scuole dell’obbligo al museo, il Museo della scienza di Trento.
Altro seguirà, nei prossimi mesi, in accordo con Alida Potieri, sindaca di Comezzano Cizzago, e il collega rovatese Tiziano Belotti. «Rovato ha accolto Federico come suo figlio sportivo, essendo lui uno dei gioielli del nostro rugby locale - chiosa Belotti -. Se è vero che i lutti feriscono nel profondo le nostre comunità, per far fronte a questo mistero è utile e doveroso ricordare le persone per quello che sono state, quello che hanno rappresentato e ciò che provocano ancora nel nostro vivere quotidiano».
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