Ventiquattro istituti bresciani avranno presto un preside di ruolo
Da lunedì 11 novembre ventiquattro scuole bresciane avranno un dirigente scolastico titolare. Sono stati, infatti, nominati ieri, dall’Ufficio scolastico regionale, i presidi vincitori della procedura di reclutamento riservata, mettendo così fine al lungo iter, con anche un risvolto giudiziario, iniziato nel 2017 e conclusosi, tra stop and go, solamente ora.
Le scelte
Con la loro presa di servizio, che sarà appunto effettiva dal secondo lunedì di novembre, si chiude, seppur parzialmente, il capitolo delle scuole in reggenza, che ha visto, dal 1° settembre e sino al 10 novembre, 42 scuole di città e provincia assegnate a presidi che hanno la responsabilità di guidare due scuole, con il doppio delle incombenze: la propria, in cui sono titolari, e un’altra, che non ha un dirigente titolare.
Nella tabella qui sotto sono riportati i nomi degli assegnatari di sede, che mercoledì e giovedì saranno convocati a Milano per la sottoscrizione dei contratti e delle dichiarazioni di rito. Tre scuole superiori interessate – il professionale «Sraffa» e il liceo scientifico «Calini» in città, e il liceo «Gigli» a Rovato – a cui si aggiungono i due Centri permanenti di istruzione per gli adulti, nelle sedi di Chiari e Gavardo, e 19 istituti comprensivi (due in città e i restanti in provincia).
E per le altre 18 istituzioni scolastiche non prescelte? Sarà, invece, ancora reggenza, sino al 31 agosto. Tra queste spiccano, per dimensione e complessità, entrambi gli istituti comprensivi di Lumezzane, Verolanuova, Adro, Pisogne, Dello. L’unica scuola superiore senza un dirigente titolare è il «Lunardi», in città.
L’iter
I vincitori del concorso riservato ai dirigenti scolastici (202 per la sola Lombardia, di cui 50 a Milano e 519 in tutta Italia) avrebbero potuto essere in servizio già dal 1° settembre, se non vi fossero stati ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato da parte dei vincitori del concorso ordinario. Una querelle giudiziaria, terminata con la bocciatura dei ricorrenti, che ha tuttavia rallentato le immissioni in ruolo e ha reso più arduo il raggiungimento dell’obiettivo «zero reggenze».
La procedura di reclutamento riservata ha interessato coloro che hanno sostenuto almeno la prova scritta della procedura concorsuale del 2017 e hanno proposto ricorso con pendente un contenzioso per mancato superamento della prova scritta o coloro che, superata la prova scritta e la prova orale, sono stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale. Resta, invece, ancora in essere la procedura ordinaria: proprio l’altro ieri si è svolta la prova scritta per coloro che hanno superato il test preselettivo a maggio; poi, chi supererà lo scritto, affronterà la prova orale, con la speranza di essere immesso in ruolo quale dirigente dal 1° settembre 2025. Si vedrà.
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