Un filo di plastilina animato per raccontare l'integrazione a scuola
Le avventure di un filo, che da solo arriva a diventare sempre più grande, conoscendo l'amicizia. Il corto d'animazione realizzato della classe prima A della scuola primaria «Cesare Battisti» punta a trasmettere questo. L'idea del progetto nasce in occasione di un bando sul cinema, emesso dal Ministero dell’Istruzione. Si vuole raccontare una storia, ma il tempo è poco, e serve un’idea forte.
«Si è partiti dall’idea di un filo, un filo a cui possono succedere delle cose. Nel corso delle sue avventure diventa sempre più grande, conoscendo l’amicizia, la solidarietà, e la collaborazione» racconta Emanuele Galesi, insegnante alla Primaria Battisti, in via Borgo Trento. Assieme ai bambini e alle bambine, Galesi ha lavorato al progetto con la maestra Marina Garofalo.
Dall’idea si è passati ad immaginare delle forme, poi a realizzare disegni, e infine ad utilizzare la plastilina, per avere una maggiore manovrabilità. Con la collaborazione della regista Irene Tedeschi è stato possibile realizzare uno storyboard e mettere assieme i fotogrammi che i bambini hanno realizzato in piccoli gruppi. Ogni fotogramma contiene 12 fotografie, che gli alunni hanno messo a punto con ordine e entusiasmo.
Il progetto realizzato mostra infatti come sia possibile l’integrazione. «Alcuni bambini hanno qualche difficoltà nel parlare l’italiano» continua Galesi, «ed è proprio per questo che vogliamo abituarli ad esprimersi e a lavorare con tanti linguaggi diversi, a esplorare delle tecniche».
Progetti creativi come questo permettono non solo la collaborazione, ma anche di avere maggiori chance a scuola. «Certamente a fine anno rimane ciò che si è imparato, ma i ricordi più vivi sono quelli di esperienze come queste, quelle extrascolastiche» conclude Galesi. In questi lavori ci sono materie come italiano, matematica, storia, geografia, scienze, e motoria.
Al di là del progetto, questi ricordi indelebili sono resi possibili dai docenti, e dai professionisti che portano il loro mestiere nelle classi primarie. Una scuola che si apre al territorio, e che diventa sempre più inclusiva.
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