Studenti bresciani in viaggio: tappa al memoriale di Walter Benjamin
«Un memoriale dal significato simbolico molto forte». «Scendendo per quel tunnel ti sembra di finire in mare e di toccare l’acqua». «Ci ha colpito il viaggio di Walter Benjamin per sfuggire alla Shoah e il suo cammino attraverso i Pirenei per arrivare fino qui, in Spagna» in cerca della libertà, prima di decidere di togliersi la vita quando quasi l’aveva raggiunta.
Sono solo alcuni dei commenti fatti dagli studenti di sette istituti superiori bresciani (Abba, Canossa Campus, Antonietti, Perlasca, De Andrè, Bonsignori e Artigianelli) che stanno partecipando al viaggio di formazione ed educazione alla cittadinanza europea del progetto Europa@Passages ideato dal centro studi i Luoghi nei luoghi - appunto - della resistenza francese, con tema «La guerre et la paix - La guerra e la pace».
La prima tappa del viaggio, dopo la traversata del Mediterraneo in nave da Genova a Barcellona, è stato Portbou, in Spagna, al confine con la Francia, il paesino dove il filosofo tedesco si tolse la vita e dove nel 1994 fu realizzato il memoriale a Walter Benjamin.
Il memoriale
Opera dell’architetto israeliano Karavan, è «dedicato non solo a Benjamin ma a tutti gli esuli che sono fuggiti ma che sono morti lungo il cammino per la libertà», ha spiegato la storica dell’arte Pilar Parcerisas, che ha contribuito agli studi e al ritrovamento della tomba di Benjamin nel cimitero del paese. «Il tunnel di ferro – ha spiegato l’esperta – ha 87 gradini. È una tomba simbolica. Richiama poi i cammini di ferro della Seconda Guerra Mondiale, le rotaie, che portavano ai campi di sterminio. Ed è al tempo stesso una situazione senza uscita».
Il memoriale – chiamato «Passages», proprio come un’opera dell’intellettuale tedesco – si compone poi di altri monumenti. «In uno l’elemento determinante è un ulivo, perché è un luogo sì storico ma anche della natura». La storica dell’arte ha poi spiegato che i ragazzi bresciani sono stati il primo gruppo italiano così numeroso a visitare il memoriale.
Lo spettacolo in mare
Durante la traversata in mare per arrivare a Barcellona gli studenti hanno potuto assistere anche allo spettacolo composto da canti, letture, poesie e interpretazione di tre quadri di Picasso, realizzato da Filippo Garlanda, Mirella Dall’Asta e Claudio Gobbi intitolato «Dialogo sui profughi», che ha preso come spunto l’opera di Brecht. Uno spettacolo molto toccante che i tre giovani del Centro studi guidato da Lorena Pasquini hanno costruito per far riflettere sulle resistenze all’antifascismo in Europa.
Nella giornata di lunedì gli studenti visiteranno il campo profughi di Rivesaltes e quindi si dirigeranno a Marsiglia dove incontreranno un gruppo di studenti del liceo linguistico Izzo che faranno loro da guida in città, In serata poi assisteranno alla pr del nuovo disco di Alessandro Sipolo «D’io Matria Vaniglia».
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