Studenti bresciani in viaggio: tappa al campo di concentramento di Rivesaltes
Non si capacitano che sia potuto accadere. Rimangono ammutoliti nella landa desolata del campo di concentramento Rivesaltes, in Francia, i ragazzi e le ragazze di sette istituti superiori bresciani che stanno partecipando al viaggio dedicato al tema delle resistenze europee ideato dal Centro studi I Luoghi sul tema «La guerre et la paix», la guerra e la pace, nell’ambito del progetto Europa@Passages.
Si portano nell’animo una sorta di peso cui non riescono a dare un nome. Si stupiscono che un luogo come quello, poco lontano da Perpignan, sia stato riconosciuto solo di recente come memoriale e che i francesi quasi «non lo considerino come parte della loro storia. Forse perché si sentono ancora colpevoli?», si domanda qualcuno. Invece quel campo ha fatto parte della storia francese, per almeno tre volte nel Novecento: ha «concentrato» e tenuto sotto controllo i profughi spagnoli fuggiti alla guerra civile e al franchismo; ha rinchiuso le persone contrarie al regime della Francia nazista di Vichy, i cosiddetti «indesiderabili»; e poi ancora ha dato poco più di un tetto e di quattro pareti sgarruppate agli algerini in fuga dopo la guerra di indipendenza del Paese africano, perché filofrancesi. I giovani bresciani si rispondono da soli, poi, quando si chiedono se una cosa simile può succedere ancora, se esistono ancora luoghi di segregazione: la loro mente va alla Palestina.
Interessati dalle fotografie, dalle storie narrate dagli oggetti conservati in teche illuminate, dai pannelli tradotti per loro in un opuscoletto da Claudia Gerelli, i duecento studenti bresciani sono usciti dal campo di Rivesaltes con un pezzo di storia su cui riflettere perché ancora così prepotentemente presente.
Insieme ai loro professori i ragazzi degli istituti De André, Abba, Perlasca, Canossa Campus, Artigianelli, Bonsignori e Antonietti hanno visitato poi la città di Marsiglia, un quartiere in particolare, cioè Le panier, che venne bombardato e distrutto nel 1943 perché ritenuto dai nazisti il luogo in cui si nascondevano i partigiani e aveva sede la resistenza. Tema, questo, che ha accompagnato gli studenti anche in serata quando al Museo de la savonnerie La licorne hanno potuto ascoltare il concerto di Alessandro Sipolo, con una scaletta rivisitata proprio dopo le intense giornate del viaggio a Portbou e al campo, in occasione della presentazione del nuovo disco del cantautore bresciano che uscirà a settembre. Quattro le canzoni nuove proposte dall’album «D’io Matria Vaniglia» di cui parleremo nei prossimi giorni.
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