Raccontare il bello di Brescia con i podcast grazie a TeenZ

I podcast stanno guadagnando sempre più popolarità, soprattutto tra i giovani. Ecco perché il Giornale di Brescia e Elnòs Shopping hanno deciso di credere nella nuovissima edizione di GdB Press Forward. I ragazzi nello spazio TeenZ a loro dedicato hanno già potuto avere un primo assaggio del lavoro che dovranno realizzare nei prossimi mesi.

Creando il podcast «Sai che bello c’è» sono infatti invitati ad esplorare Brescia e le bellezze del nostro territorio. Dovranno poi trasformare i dati raccolti in un racconto di una puntata di un podcast, che verrà pubblicato sulle piattaforme del gruppo Editoriale Bresciana. Come sempre, dovranno integrare creatività, ricerca e tecnologia. Il tema da approfondire è quindi quello delle bellezze bresciane, dal punto di vista della ricchezza culturale, ambientale o sociale.

La collezione dei podcast creati dagli studenti restituirà una raccolta di sguardi sulla nostra offerta territoriale e diventerà anche l’occasione per scoprire in un’ottica diversa i luoghi che abitiamo.

Uno degli aspetti maggiormente apprezzati dai ragazzi, come hanno raccontato agli incontri, è la possibilità di ascoltare podcast mentre svolgono altre attività.

Non tutti da grandi desiderano diventare giornalisti, ma quest’esperienza può sicuramente migliorare le loro competenze nell’ambito della comunicazione, competenze tra l’altro sempre più richieste nel mondo del lavoro di oggi.

Le studentesse e gli studenti degli istituti Camillo Golgi e Tartaglia Olivieri dopo aver seguito le lezioni di podcast tenute da Andrea Cittadini hanno creato una breve scaletta per un ipotetico episodio, prendendo spunto da diverse notizie locali lette dal Giornale di Brescia.

«L’obiettivo è quello di far conoscere un nuovo modo di fare informazione – ha detto Cittadini –. Il podcast può coinvolgere le nuove generazioni che fanno fatica ad approcciarsi ai media tradizionali, cioè giornali o telegiornali. L’attualità è raccontata in un modo più veloce, in linea con quelle che sono le abitudini dei ragazzi».