Sos dall’Istituto Mantegna: «Mancano le materie prime, sosteneteci»
Un appello al mondo della ristorazione e dell’accoglienza turistica per garantire agli studenti dell’istituto alberghiero «Andrea Mantegna» di Brescia di continuare a frequentare i laboratori e, quindi, il Pcto, l’ex alternanza scuola-lavoro.
A lanciarlo è stato il dirigente scolastico Giovanni Rosa sul sito della scuola, alla luce dei «seri problemi economici nel finanziare le attività pratiche» che l’istituto sta attraversando.
La richiesta
Rosa si rivolge a cuochi, ristoratori, maître e responsabili di sala, pasticceri, pizzaioli, albergatori, cui viene chiesto un contributo economico, da versare sul conto corrente intestato al Mantegna, per finanziare le attività pratiche di laboratorio degli studenti. A rischio, secondo il dirigente scolastico, ci sono le «competenze tecnico professionali che sono richieste dal mondo del lavoro, competenze che difficilmente si possono consolidare senza le attività di laboratorio di cucina, pasticceria, sala e accoglienza turistica».
«Non vogliamo fare allarmismo – spiega il preside –, ma i ristoratori conoscono bene la situazione di crisi che il settore sta affrontando. Per noi è una sorta di esperimento, chiedendo a chi è del settore di sponsorizzare il Mantegna. I nomi di chi ci affianca li pubblicheremmo sul sito».
Le cause della crisi
La crisi che ha colpito l’istituto Mantegna negli ultimi anni ha due cause principali: la prima, diffusa e molto conosciuta, è l’aumento significativo del costo delle materie prime che ha avuto come effetto (concausa della crisi del Mantegna) l’aumento dei costi dei servizi generali di supporto alla ristorazione conseguente alla crescita dell’inflazione.
«Forse non a tutti è noto – scrive Giovanni Rosa – che il Ministero supporta gli istituti per il loro funzionamento generale, ma non offre risorse per l’acquisto delle derrate alimentari». E come si fa a imparare a cucinare senza farina, verdura o burro? O a preparare un cappuccino senza latte e caffè?
Per le spese dei laboratori il ministero consente all’istituto sia l’autofinanziamento, che il Mantegna attua con il bar interno, il ristorante didattico e cene organizzate per l’occasione, sia il contributo volontario da parte delle famiglie. E qui sono dolori: a causa delle difficoltà economiche di questi anni, «la percentuale delle famiglie che decidono di pagare il contributo volontario è passata dall’80% pre Covid al 15% di quest’anno scolastico».
Tutti gli sforzi di questi anni non hanno consentito all’istituto di trovare le risorse necessarie per i laboratori e non rimane ora che affidarsi alla generosità degli operatori del settore.
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