Sos dalle scuole: il ritardo sui docenti di ruolo blocca le supplenze

Anita Loriana Ronchi
In una nota la dirigente dell’Ust si dice in attesa delle nomine dei vincitori del concorso Pnrr
Avvio ad ostacoli per il nuovo anno scolastico - © www.giornaledibrescia.it
Avvio ad ostacoli per il nuovo anno scolastico - © www.giornaledibrescia.it
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È di nuovo allarme nel mondo della scuola bresciana che la settimana prossima rischia situazioni di stallo tra immissioni in ruolo non completate e supplenze che, proprio per questo, restano in attesa.

La nuova doccia fredda è arrivata a seguito di una lettera inviata l’altro ieri dall’Ufficio scolastico territoriale, in cui si comunica di aver completato tutte le operazioni propedeutiche allo scorrimento delle Graduatorie provinciali dei supplenti e che «per procedere con le operazioni di nomina si è in attesa che l’Ufficio regionale completi le sovraordinate procedure di reclutamento Pnrr, previste per la prossima settimana». A poco è valsa la postilla successiva, in cui si assicura che «una volta completate dette procedure regionali, si procederà tempestivamente con le operazioni di nomina».

Tempo pieno a rischio

Immediata la reazione da parte di dirigenti e insegnanti dato che, a settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico (ricordiamo che la scuola d’infanzia è partita il 5 settembre), ancora non si può contare su un organico stabile e che si preannuncino nuovi «ribaltamenti» con docenti già in forza che dovranno essere spostati perché immessi in ruolo o per cedere il passo all’avente diritto. E da chi, nel frattempo, verranno coperti questi posti? Il problema tocca molto da vicino gli Istituti comprensivi del territorio, che, avendo al loro interno infanzia, primaria e secondaria di primo grado, offrono un servizio alla comunità incardinato spesso sul tempo pieno, il quale a causa del nuovo «balletto delle nomine» potrebbe essere compromesso nei giorni a venire.

Rabbia

«Siamo molto arrabbiati; è una situazione incredibile - commenta Vanda Mainardi, dirigente dell’Ic Leno -. Da qualche anno, ormai, non riusciamo ad avere un organico completo prima dell’inizio delle lezioni. Abbiamo delle belle progettualità, facciamo cose meravigliose, ma quasi ci dobbiamo difendere dall’amministrazione che pone ostacoli per riuscire a realizzarle». L’istituto della prof. Mainardi, 7 scuole e quasi 1.500 alunni, rappresenta in effetti una punta di eccellenza: rientra nel modello «senza zaino», riconosciuto anche all’estero. «La collega di Ghedi ha sospeso l’avvio del tempo pieno da lunedì. Anche noi faremo delle valutazioni. Potrei trovarmi con una ventina di insegnanti mancanti nella primaria; vedremo come rimpiazzarli. Non possiamo nemmeno più nominare sui posti annuali, fino agli aventi diritto, dobbiamo aspettare che si proceda con le nomine».

La dirigente ha risposto, anche a nome dei colleghi dell’Ambito 10, alla comunicazione dell’Ust, rilevando «la situazione di particolare gravità in cui ci troviamo» e che «da lunedì 23 molte delle nostre scuole inizieranno il tempo pieno, o tempo "vuoto", dipende da chi metteremo, visto che mancano anche i supplenti». Insomma, un bel marasma e, ancora una volta, la chiarezza langue.

Anche Luisa Treccani, segretaria Cisl scuola, lo ammette e spiega: «Ci si riferisce evidentemente ad una nuova tornata di nomine, frutto di una restituzione di circa il 10% di posti a seguito di rinunce o assunzioni in ruolo già avvenute nella prima». Il nodo sta nel fatto che, sulla base dei nuovi provvedimenti, non è possibile mantenere sulla stessa cattedra i docenti già contrattualizzati da Gps, e che dovessero entrare in ruolo, svolgendo lì l’anno di prova, il che comporterà inevitabilmente una serie di spostamenti. La mobilità potrebbe riguardare alcune centinaia di posti, sulla scorta delle graduatorie già compilate, per una serie di classi di concorso, tra cui proprio la scuola primaria.

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