Scuola

Prove Invalsi 2024: Brescia stabile, ma sotto la media nazionale

Anita Loriana Ronchi
Dai risultati dei test Invalsi emerge una stabilizzazione nell’apprendimento: Brescia resta sotto la media regionale
Prove Invalsi: le competenze degli alunni bresciani sono stabili
Prove Invalsi: le competenze degli alunni bresciani sono stabili
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Una situazione complessiva sostanzialmente in linea con lo scorso anno. Nessun picco all’insù o all’ingiù nei risultati delle prove Invalsi rilevati nelle scuole della provincia bresciana a marzo-aprile 2024. Anche perché la perdita negli apprendimenti si era verificata durante la pandemia, poi il (pur parziale) recupero e ora la stabilizzazione. Ciò non significa un ritorno ai dati pre-Covid, e comincia a emergere una riflessione: che il non entusiasmante trend sia da attribuirsi forse anche ad altri fattori. Come l’uso, non opportunamente educato, delle nuove tecnologie o un impoverimento progressivo nelle competenze linguistiche che già andava affiorando prima.

I risultati delle prove

Gli esiti delle prove Invalsi, illustrati dal ricercatore scientifico Paolo Barabanti, sono articolati in cinque livelli ed espressi per cinque gradi scolastici così denominati: scuola primaria (gradi 2 e 5); scuola secondaria di primo grado (grado 8) e scuola secondaria di secondo grado (gradi 10 e 13).

Cominciando dalla primaria, il punteggio medio in italiano e matematica è rimasto invariato rispetto al 2022-2023, confermandosi comunque inferiore alla media regionale e nazionale. Si è interrotto quel fenomeno di «caduta» che aveva caratterizzato gli anni precedenti, segnati dal Covid, ma gli indici restituiscono comunque una certa difficoltà. Va meglio per inglese, soprattutto nella lettura, dove la quota di allievi della classe quinta che raggiunge gli obiettivi è del 95% (come nel 2017/18), anche se si fa un po’ più fatica nell’ascolto (90%).

Le percentuali

Migliora il quadro nella scuola secondaria, soprattutto di secondo grado, dove gli studenti bresciani mostrano di avere una buona capacità di recupero, che va migliorando nel corso degli anni. Vediamo che ancora la percentuale di alunni che traguardano gli obiettivi, nella terza media, è pari al 61% in italiano, al 61% in matematica e in inglese al 86% (lettura) e al 77% (ascolto); numeri di poco invariati in confronto all’anno precedente, più bassi della media regionale, ma in tutti i quattro casi più alti della media nazionale (che è rispettivamente 60%, 56%, 82% e 68%).

Se guardiamo poi al grado 13 (classe quinta superiore), circa i due terzi degli studenti raggiungono gli obiettivi previsti in italiano e in matematica; idem per inglese. Vi sono, naturalmente, delle differenze fra macro indirizzi: si scende progressivamente da 85% a 63% e 32% in italiano, andando dai licei (con una distinzione ulteriore fra classici, scientifici e linguistici al 91% ed altri licei al 77%), istituti tecnici fino ai professionali e – elemento interessante (a sfatare qualche mito) – i licei sono in testa anche in matematica con il 79% (95% in classici, scientifici e linguistici, 67% altri licei), seguiti dal 71% dei tecnici e 28% dei professionali. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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