Scuola, ore cruciali su riapertura e nodo precari
Sono ore decisive per una possibile intesa sul nodo scuola. Giuseppe Conte lavora sotterraneamente alla mediazione in vista del vertice che il capo del governo vuole sia risolutivo. Vertice che, secondo alcune fonti di governo, potrebbe tenersi forse già oggi. A frenare la mediazione però è il clima di nuova tensione che sembra emergere tra Pd e M5S. Tanti i fronti di possibile scontro tornati a galla, da Atlantia al codice appalti, fino alla possibile ricandidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma.
Sul nodo della scuola - in particolare del concorso straordinario per 25mila nuovi insegnanti per i precari da almeno tre anni - le parti restano distanti. La linea del M5S è definita come «ferma», quella del Pd è chiaramente fotografata dagli emendamenti presentati al decreti. «Per noi bisogna valorizzare immediatamente il patrimonio di conoscenze dei precari ed inserire il primo settembre 40.000 insegnanti, non rinunciando al merito ed alla selezione con una prova vera a fine anno scolastico», spiega il capogruppo dei senatori Pd Andrea Marcucci tornando a bocciare il quiz a crocette che vuole il Movimento e aspettando una «giusta mediazione» da Conte. Sulla linea del M5S c'è Iv mentre i Dem fanno asse con Leu e trovano una sponda anche in FI. «Sarebbe meglio destinare tempo all'organizzazione del nuovo anno scolastico in totale sicurezza, si riconosca il giusto merito a questi docenti rimasti troppo a lungo precari», sottolinea la vice capogruppo al Senato, Licia Ronzulli.
Intanto a farsi sentire, al grido «la scuola a distanza è la scuola d'emergenza», sono stati ieri insegnanti, studenti, genitori e bambini, scesi in piazza in 19 città italiane per chiedere che da settembre si «torni tutti in classe». Da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Genova a Napoli si sono svolte manifestazioni organizzate dal comitato «Priorità alla scuola». «Apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre»: è la richiesta che ha unito le piazze da Nord a Sud.
«Condivido la necessità di quanti chiedono di tornare tra i banchi a settembre. È una priorità per il governo. Come già detto più volte siamo al lavoro insieme al Cts per la ripresa delle lezioni in presenza e in sicurezza a settembre», ha scritto in serata su Twitter la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina.
Condivido la necessità di quanti chiedono di tornare tra i banchi a settembre. È una priorità per il governo. Come già detto più volte siamo al lavoro insieme al Cts per la ripresa delle lezioni in presenza e in sicurezza a settembre.
— Lucia Azzolina (@AzzolinaLucia) May 23, 2020
Il Comitato, secondo cui «la didattica a distanza è una soluzione di emergenza, non è possibile proporla in modo strutturale», chiede «al Governo più insegnanti, assunzione di precari e precarie, più personale Ata, più educatori, più scuole, più spazi (ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare
spazi dismessi), più educazione all'aperto, più risorse per la scuola pubblica».
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