Alla materna di Bovezzo un progetto per i disturbi dell’apprendimento
I disturbi specifici dell’apprendimento sono in costante aumento. Anche in Italia, così come nel Bresciano, negli ultimi anni è stato registrato un incremento per quanto riguarda le diagnosi di dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia.
A Bovezzo una iniziativa per rimediare a questi disturbi è stata elaborata direttamente dalle insegnanti della scuola dell’infanzia Gianni Rodari, che sono pronte a mettere in campo un percorso specifico riservato ai bambini dell’ultimo anno, finalizzato a sviluppare i prerequisiti necessari per affrontare l’apprendimento di lettura, scrittura e calcolo alla scuola primaria.
«Questa esigenza nasce dalla rilevazione di criticità sempre più frequenti e sempre più diffuse tra gli alunni, sia durante l’osservazione sistematica iniziale sia durante quella finale - spiega la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Bovezzo, Elisabetta Schirinzi -. L’obiettivo principale è di individuare precocemente eventuali disturbi specifici dell’apprendimento attraverso questo progetto strutturato in un contesto tranquillo, realizzato al di fuori della sezione».
Il progetto, che è stato battezzato «Potenzia… mente», ha trovato sin da subito l’appoggio della sindaca Sara Ghidoni e della sua squadra. L’Amministrazione comunale di Bovezzo ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa, sottolineando come «l’educazione rappresenti un pilastro fondamentale per la crescita della comunità». A fronte di ciò è stato deciso di destinare un ulteriore impegno economico ad hoc per l’iniziativa, che è stata finanziata con una cifra di 1.925 euro ed è entrata a pieno titolo nel Piano del diritto allo studio.
Equilibrati e sereni
«Potenzia...mente valorizza la collaborazione tra scuola e Amministrazione comunale con l’obiettivo di accompagnare ogni bambino verso il successo educativo, in modo tempestivo e strutturato - afferma l’assessora all’Istruzione, Rakeb Tosio -. L’iniziativa testimonia l’impegno della comunità di Bovezzo a favore di un’educazione di qualità, capace di rispondere alle esigenze di ogni singolo alunno».
L’idea, come detto, è partita dalle insegnanti della scuola dell’infanzia, che hanno individuato la necessità di rilevare tempestivamente eventuali carenze nei bambini per intervenire prontamente e garantire un passaggio di consegne più completo e armonioso dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria. Il progetto mira, in sintesi, a favorire l’osservazione e il sostegno precoce, affinché ogni bambino possa sviluppare appieno il proprio potenziale in modo equilibrato e sereno.
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