Scuola

Scuola, graduatorie per abilitati: no, anzi sì. Ma per errore...

Bufera dopo il sì... per errore votato al Senato all'emendamento al decreto Milleproroghe che riapre alle graduatorie per i docenti abilitati
scuola (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
scuola (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
AA

GaE no, anzi sì. E poi invece ancora no. L'Anief stigmatizza quanto accaduto ieri in Senato quando, con un emendamento al decreto Milleproroghe a prima firma di Loredana De Petris di LeU «si è infatti stabilito che i supplenti con abilitazione all'insegnamento, conseguita entro l'anno accademico 2017/18, ivi inclusi i docenti in possesso di diploma magistrale o d'insegnamento tecnico-professionale entro l'anno scolastico 2001/2002, si sarebbero potuti inserite nella fascia aggiuntiva delle GaE (acronimo di Graduatorie ad Esaurimento). In serata è arrivata però una precisazione che ha dell'incredibile: a proposito della volontà di riaprire le GaE al personale docente precario abilitato, fonti della maggioranza hanno tenuto a precisare che in realtà il parere del Governo era contrario e non favorevole, diversamente da come è stato presentato nell'Aula del Senato». 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, si fa portavoce della delusione dei tanti precari dimenticati e ora anche beffati: «Ma quale incomprensione? I senatori, i relatori, il Governo dovrebbero stare molto attenti a cosa votano in Aula e alle dichiarazioni rese. Noi a questi giochi, a questa superficialità estrema, realizzata ancora una volta sulla pelle dei precari della scuola, diciamo no. Quel voto in Aula è stato reso? Bene, ora i senatori si assumano le loro responsabilità e diano seguito a quanto espresso. Anche perchè, se il relatore di maggioranza ha sbagliato, come è possibile che poi centinaia di parlamentari abbiano espresso a loro volta un voto errato?».

«A questo punto - continua il sindacalista Anief-Cisal - se qualcosa cambierà alla Camera, questi parlamentari è bene che sappiano che si troveranno 160mila docenti precari contro. E con loro ci saranno pure le famiglie, assieme a tutti coloro che stanno assistendo ad un voltafaccia senza precedenti, attuato nei confronti di professionisti della formazione che chiedono solo di applicare il diritto europeo sulle immissioni in ruolo e cassare una normativa italiana sul reclutamento che fa acqua da tutte le parti. Ecco perché quello che è accaduto ieri al Senato non può essere liquidato come "un errore a cui rimediare": i nostri docenti meritano rispetto. E non è un caso se in tanti già chiedono di tornare al voto per delle nuove elezioni politiche: si sono resi conto che quanto sta accadendo sui precari è l'esatto opposto di quello che era stato detto prima del voto del 4 marzo scorso. A meno che, magari dopo il caldo africano, si arrivi a più miti consigli. Noi vogliamo continuare a pensare che una speranza si sta davvero realizzando per risolvere il problema del precariato: ancora una volta con Anief, replicando la riapertura delle GaE del 2012, proprio grazie al testo presentato da LeU e votato - conclude Pacifico - dalla maggioranza del Parlamento della Repubblica italiana».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato