Scuola della Pace, ricollocati gli studenti, ora tocca ai prof
Nel 1978 i padri della Pace della Congregazione di San Filippo Neri aprivano la loro scuola nel cuore della città. A distanza di quarant’anni, a giugno quella storia finirà. Una notizia arrivata a inizio anno come un fulmine a ciel sereno, soprattutto per le famiglie. La scelta, ovviamente, è stata imposta da motivi economici: gestire una scuola paritaria è oggi un equilibrio sempre più precario. La comunicazione ai genitori non mancò di creare polemiche: a distanza di qualche mese pressoché tutti gli alunni dell’istituto Santa Maria della Pace hanno trovato una nuova scuola per il prossimo anno.
Impegno. Il cammino di questi mesi, in verità, non è stato certo semplice. La Diocesi è scesa in campo per creare una rete tra i vari istituti paritari; dopo la disponibilità, sono poi state le famiglie a prendere i vari contatti e verificare la fattibilità delle varie opzioni. «La nostra operazione sta dando i suoi frutti - spiega Davide Guarneri, coordinatore diocesano delle scuole cattoliche -, la maggior parte delle famiglie ha trovato accoglienza in altri istituti, per altre si stanno definendo gli ultimi dettagli». Per il clima di tensione che si era creato dopo l’annuncio della chiusura, un risultato non da poco. Ma Guarneri ha pensato anche ai docenti della Pace, «stiamo lavorando per trovare una ricollocazione agli insegnanti con contratto a tempo indeterminato, anche in questo caso confido che riusciremo a trovare una soluzione, un percorso peraltro condiviso anche con le rappresentanze sindacali».
Rammarico. La chiusura è una decisione di fatto subita anche dai religiosi bresciani. Di «una grande sofferenza, per un’opera che ha avuto avvio quarant’anni fa e arriva al termine» si era parlato fin da subito all’interno della Congregazione dei Padri della Pace, educatori per vocazione e con grandi meriti riconosciuti, nella loro storica presenza bresciana. «Purtroppo - ci avevano detto i padri della Pace - la decisione è arrivata dalla Congregazione generale. Condividiamo il rammarico delle famiglie, degli alunni, del personale. Avevamo aperto le iscrizioni sotto condizione, abbiamo cercato di fare il possibile, sforzi erano già stati compiuti per la crisi di cinque anni fa. Si è prospettata la possibilità di affidare la gestione a una fondazione ma, quando si è trattato di dare concretezza a questa possibilità, è venuta meno e i tempi erano ormai molto stretti. È difficile parlare di una ferita così dolorosa per Brescia, per la Congregazione, per le famiglie, per gli alunni».
Futuro. Sul fronte nuove destinazioni, tutta la futura terza media verrà accolta dall’Istituto Canossiano di via Diaz: disponibilità già dichiarata fin da subito; sono invece due le classi (le future terza e quinta elementare) che troveranno nuova casa all’Istituto Santa Maria degli Angeli di via Bassiche, anche in questo caso la disponibilità era stata data fin da subito e già nella prima fase i genitori avevano preso contatti. Per quanto riguarda i restanti alunni della Pace, alcune famiglie hanno scelto la statale (ci sono ragazzi che hanno già fatto il cambio) oppure altre paritarie, ma in questo caso non si tratta di classi intere.
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