Maturità al via, nell’anno post-Covid aumentano i promossi
Stasera sarà la fatidica notte prima degli esami per i circa 9mila studenti delle scuole superiori bresciane, fra statali e paritarie, che si apprestano ad affrontare l’esame di Stato. Domani, infatti, alle 8.30, prenderà il via la prova scritta di italiano, unica per tutti a livello nazionale, articolata in sette tracce e tre diverse tipologie.
Ma il primo scoglio, quello preliminare, pare superato poiché i non ammessi alla maturità sono davvero pochi: percentuali che rasentano al massimo l’uno per cento. Così all’Itis Castelli, la cui dirigente Simonetta Tebaldini riferisce che sono solo cinque i non ammessi, su un totale di 300 alunni della classe quinta. Anche se il quadro, in generale, è un po’ diverso. «Quest’anno lo scrutinio è stato molto netto: i ragazzi o andavano avanti o venivano fermati – spiega –. Abbiamo una media del 20% di bocciati, con un picco attorno al 27-28% nel primo e terzo anno. Diminuiti i giudizi sospesi che spesso riguardavano studenti già ripetenti o con giudizi di orientamento per la formazione professionale».
Se i dati dunque, nell’insieme, sono positivi per la maggior parte delle scuole, con meno respinti dello scorso anno, a pagare dazio sono proprio i promossi «per decreto» nel primo anno di pandemia. Lo conferma il dirigente del liceo Bagatta di Desenzano (dove tre studenti su 150 dell’ultimo anno non hanno avuto il lasciapassare per la maturità): «Nell’insieme – osserva Francesco Mulas – abbiamo rilevato un calo dei non ammessi alla classe successiva dal 9 all’8%, dovuta anche al fatto che se n’è andata una quantità di studenti maggiore: dai tradizionali 25-30 trasferimenti ai 45 di quest’anno. Molti, promossi nel 2019-20, hanno proseguito con meccanismi legati a piani di apprendimento individualizzati, ma ora le fragilità sono emerse».
Si dice «rasserenata» la preside dell’Abba-Ballini, Elena Lazzari. «Gli scrutini – afferma – contrariamente alle mie previsioni hanno fatto registrare risultati sostanzialmente allineati agli anni precedenti, a parte un certo aumento di non scrutinati per eccesso di assenze». Gli ammessi a giugno sono il 60% nelle prime, il 65% nelle seconde, il 55% nelle terze, il 69% nelle quarte e il 96% nelle quinte. Il dato complessivo è 67% di ammessi, 10% non ammessi, 4% non scrutinati e il resto giudizi sospesi. «Le terze sono quelle con maggiore percentuale di giudizi sospesi. Le prime hanno il 6% di non scrutinati che si aggiunge al 12% di non ammessi. Il totale ammessi a giugno dello scorso anno era 61% contro il 67% di quest’anno».
All’Antonietti di Iseo, l’ammissione all’esame di Stato è molto elevata (cinque non ammessi su 239 studenti) e, complessivamente, le medie sono migliori dello scorso anno. Le percentuali però vanno lette in controluce, nota il dirigente Diego Parzani: «Se considero tutte le classi di tutti gli indirizzi ho 103 non ammessi, mentre erano 118 lo scorso anno; 212 sospesi verso i 230 del giugno 2021.
Ma – prosegue il dirigente – se vado poi ad articolare la situazione per singole classi si vede che c’è stato un incremento dei non ammessi nelle classi prime, passati da 11,5 % al 13,5 % e, se per il liceo il trend è pressoché stabile, abbiamo un peggioramento severo per quanto riguarda l’Istituto tecnico economico». Un elemento che dovrà «far riflettere, poiché su alcuni indirizzi e istituti grava evidentemente l’eredità del Covid e quel riorientamento di cui tanti non hanno goduto».
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