Scuola

Matematica e fiabe

Oltre la diffidenza dei numeri, verso un mondo di immaginazione
Progetto Oasi, matematica e fiabe
Progetto Oasi, matematica e fiabe
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Oggi pubblichiamo un articolo inviatoci da Emanuela, professoressa di matematica di una scuola secondaria di primo grado di Brescia.

Il mondo della matematica è un mondo di sogni, ma è anche un mondo di arte, di storie, di emozioni, di scoperte. Certo, è il mondo della ragione ma è anche quello di una ragione che sa spalancare finestre.

In questi giorni di mura domestiche, in cui spalancare finestre è il solo modo per avvicinare il mondo e vederlo con occhi diversi, anche la matematica può avere uno spazio speciale, a cavallo tra il sogno e la realtà, tra la fantasia e la concretezza. Non numeri, non sondaggi, ma evasione.

Piet Mondrian, il noto pittore Olandese, in uno dei periodi della sua attività artistica, ha scritto che costruire combinazioni di linee e colori su una superficie piatta può davvero esprimere bellezza ed era convinto che fosse possibile, attraverso linee orizzontali e verticali “costruire con coscienza ma non con calcolo e portate all’armonia e al ritmo”, realizzare un’opera d’arte. 

Così, tra matematica e fantasia, tra difficoltà e un po’ di diffidenza, anche i numeri e le loro relazioni possono diventare parte di una storia.

Non esiste un numero, non lo si tocca; non esiste un rettangolo, non lo si prende: tutto ciò che prendiamo, tocchiamo, vediamo, misuriamo non è già più matematica; quella è nel tempo del sogno, come il pensiero, il ragionamento, le emozioni, gli affetti, le amicizie, le storie.

Ecco.
Le storie.
mi piace l’idea di una fiaba che mi ricordi Alì Babà o Aladino, ma che parli di matematica
Mi piace una fiaba che mi porti via e mi faccia fare nuovi incontri
Mi piacciono gli incontri con gente strana
Mi piace la gente strana
Mi piacciono i numeri
Quindi sono strana   
Ma mi piacciono i sogni
E quindi anche il mondo della matematica
E le fiabe, come per tante altre cose della vita, non sono adatte solo ai bambini perché ognuno di noi trova tra le righe di una storia un pezzetto di sé.

Queste fiabe, tratte dal libro L’uomo che sapeva contare di Malba Tahan (anche questo del resto un nome di fantasia) sono fantastiche, piene di incontri e suggestive. Un bel modo di lasciarsi cullare dai racconti in cui anche i numeri hanno la loro importanza.

Raccontarle ai miei ragazzi, agli alunni, a distanza, è stato un modo per aprire varchi tra le mura. Come finestre.  

Eccole fiabe:

Cammelli e frazioni

Il cantastorie e il matematico

Pane e pensiero

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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