Lavoro a Brescia, le opportunità per i giovani non mancano
Sesta puntata di «Fuoriclasse», la trasmissione di Teletutto fatta dai giovani per i giovani, condotta da Davide Briosi e Fabio Gafforini, e che, per la prima volta dopo la riorganizzazione delle frequenze televisive, è stata vista in tutta la Lombardia e nel Piemonte orientale. Protagonisti gli studenti del liceo Moretti dell’Istituto Beretta di Gardone Val Trompia con ospite, per parlare del tessuto imprenditoriale bresciano e di start up, Riccardo Costa, presidente del gruppo giovani di Apindustria.
È proprio il caso di dire «Largo ai giovani» e capire se le imprese hanno bisogno di lavoratori under: «Se dovessi chiedere a tutti i miei colleghi se volessero assumere un giovane preparato, direbbero tutti sì - risponde con fermezza Costa -. C'è spazio per trovare il giusto collocamento, la giusta strada per i giovani verso il mondo del lavoro, e c'è grande disponibilità da parte del mondo imprenditoriale.
Il mondo del lavoro
Riccardo Costa è account e sales manager dell'azienda di famiglia con sede a Lograto dove è entrato in continuità, scegliendo di farlo e, come spiega, non senza difficoltà iniziali. Si occupa di fornire assistenza e mantenimento delle linee di produzione di macchinari industriali: «Siamo alla ricerca di nuove figure da inserire nella nostra realtà, ma è parecchio difficile fare capire qual è il nostro mestiere e cosa cerchiamo davvero. Non è sempre semplice trovare giovani che siano pronti o abbiano voglia di prepararsi».
Il Gruppo giovani di Apindustria costantemente si confronta sul tessuto imprenditoriale bresciano: «Il dato sulla disoccupazione a livello nazionale va oltre il 30%, se guardiamo quello della Lombardia e della nostra provincia, sono al 20% e al 12%. Possiamo dire di essere fortunati a vivere in questo territorio che cerca di dare una possibilità, mi sento di dire, quasi a tutti», conferma Costa rispetto alle rilevazioni fatte. «Spesso ai giovani non vengono offerti trattamenti lavorativi adeguati: per quanto si possano usare forme di lavoro proposte dal legislatore e quindi legali, i contratti sono a breve termine, poiché il datore di lavoro non sa quali siano le prospettive e vuole conoscere chi assume. La verità è che il tutto va a discapito dei giovani che non hanno così certezze e non sapranno anch'essi cosa potranno fare nel breve».
Quali sono le sfide che l'imprenditoria giovane bresciana ha per i prossimi anni? «Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la transizione ecologica: queste sono le sfide che dovremo affrontare - conclude Costa -. I giovani sull'ecologia, sull'inclusione, sono molto più avanti, sono temi per loro naturali, insiti nella loro cultura. Però bisogna anche evitare che si perda la sapienza del lavoro manuale: la manualità è premiata e ben pagata».
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