La Net Art cattura i giovani dell’Hdemia
Schermi, luci, proiezioni, ma anche dipinti e fotografie. La creatività degli studenti del primo anno del corso di Net Art dell’Hdemia Santa Giulia ha dato vita alla settima edizione della mostra «Inside My Laptop».
Una sessantina di creazioni frutto dello studio e degli stimoli regalati dal corso guidato dal professor Marco Cadioli: «I risultati sono molto interessanti – dice il docente durante l’inaugurazione della mostra – se pensiamo che abbiamo cominciato a lavorare solo ad ottobre. Ho mostrato opere di altri artisti e ho chiesto ai ragazzi di dare la loro interpretazione del tema tecnologia».
E i ragazzi si sono sbizzarriti, dimostrando la totale dimestichezza che le nuove generazioni hanno con i nuovi mezzi di comunicazione: «Abbiamo osservato e poi ognuno di noi ha espresso a proprio modo l’argomento – racconta la studentessa Rebecca Bottini - . Qualcuno l’ha fatto lasciando il proprio lavoro dentro un video, in un pc, qualcun altro l’ha trasformato in un’installazione, in un quadro, in una fotografia. Ognuno di noi ha dato una lettura differente». E allora si vedono i campi arati delle Marche, fotografati da un satellite trasformarsi in tessuto rattoppato, codici informatici colorarsi e diventare perfetti sfondi con i quali interagire.
L’arte che contamina la tecnologia e viceversa: il pubblico ha potuto interagire con «Dispersion in not exist»: intelligenza artificiale che crea migliaia di volti credibili, ma di persone che non esistono. Filtri Instagram o creazioni che sensibilizzano alla lettura corretta delle condizioni del trattamento dei dati personali e videogiochi.
«Un corso molto bello – conclude Rebecca - anche chi arriva da percorsi non in ambito artistico s’è trovato bene e ha dato il meglio si sé. Una serie di argomenti e di artisti ci hanno ispirato e ognuno ha creato il proprio stile seguendo il proprio estro artistico».
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