La «Costituzione Rap» e il monito degli studenti di Prevalle: «Mettila in pratica»
«L’Italia è una Repubblica / fondata sul Lavoro / ma vallo a dire in giro / è raro come l’oro». Articolo 1 della Costituzione in chiave rap, corredato di richiamo all’Italia degli adulti, che quei valori fondamentali non sempre sembra saperli tradurre in concreto.
Un richiamo che fa riflettere tanto più perché viene da un nutrito gruppo di giovanissimi cittadini di oggi ancor prima che di domani, i ragazzi di tre classi prima della scuola secondaria Verga di Prevalle, che guidati dai loro insegnanti hanno riletto i primi dodici punti della nostra carta fondamentale mettendoli in musica.
Il risultato è stato una menzione al concorso «Ruggisce la Leonessa» lanciato dal Museo del Risorgimento. Ma ancor prima, l’esito è stato un brano - con tanto di video postato su YouTube, lo stesso che vi proponiamo in questa pagina - che richiama i grandi a quel dettato al quale i ragazzi sembrano credere a fondo, al punto da affidargli i propri destini. «Mettila in pratica», però è il monito degli studenti, con riferimento alla Costituzione. Un refrain che rimbalza da un interprete all’altro.
«Espressione di cittadinanza»
«I ragazzi hanno dimostrato la capacità non scontata di cantare la Costituzione – commenta la dirigente scolastica Maria Vittoria Papa –. Una soluzione che ha consentito loro di mettere in campo la creatività e di conferire alla carta fondamentale un nuovo valore espressivo. Dietro c’è un lavoro didattico approfondito che loro hanno saputo riproporre nel loro modo di sentire. Il valore aggiunto maggiore poi sta nel fatto che, in una scuola frequentata per il 46% da studenti di origine straniera, un progetto simile si è tradotto in una autentica espressione di cittadinanza, nel riconoscimento in quei valori che la Costituzione sancisce. Sarebbe bello che molti di quei ragazzi potessero riconoscercisi non solo attraverso un progetto didattico, anche se sappiamo che per molti di loro il percorso per ottenere la cittadinanza sarà invece lungo».
Difficile poi eludere «la riflessione culturale e valoriale» che è scaturita dallo sguardo dei ragazzi sulla nostra Costituzione, prova concreta di «partecipazione attiva» attraverso quella richiesta lanciata a tutti gli adulti, con l’invito a metterne in pratica fino in fondo i principi, «ad essere coerenti, perché non basta celebrare la nascita della Repubblica senza dare concretezza ai suoi valori di fondo» conclude Papa.Il progetto
Ma come si è sviluppato il lavoro dei ragazzi? Lo spiega Francesco Apostoli, docente di italiano che assieme ai colleghi Tiziana Zanchi, insegnante di musica, e Andreas Busi, pure insegnante di lettere, ha guidato i ragazzi delle tre prime A, B e C durante l’intero anno scolastico. «L’idea originaria era nata anni fa alla scuola di Vobarno, dove poi è stata sviluppata in un’altra chiave. Quando la professoressa Zanchi, che viene da quell’istituto è giunta nella nostra scuola, abbiamo provato a riprendere in mano il progetto e rinnovarlo». I primi dodici articoli sono stati assegnati quattro ciascuno ai tre gruppi classe. Su base volontaria gli studenti ci hanno ragionato una settimana e lavorando a casa ci hanno restituito 4 versi in rima ciascuno. In totale ci sono tornati 160 versi».
Lavoro, ripudio della guerra, tutela del paesaggio, uguaglianza davanti alla legge. Per ogni articolo una interpretazione a misura di teenager. «Abbiamo scelto i versi più belli e funzionali, ma è stato difficile perché molti erano molto validi. Li abbiamo assemblati, definita una linea di chitarra e basso con una base di batteria registrata. Ne ho registrata una prova cantata da far ascoltare ai ragazzi, così che si facessero un’idea della resa per poterla interpretare».
Il video
L’entusiasmo degli studenti - circa 45 quelli che hanno partecipato volontariamente al progetto della sessantina totale - ha fatto il resto. Dall’incisione iniziale sono uscite 13 tracce poi montate con una voce diversa per ogni verso. E la creatività si è espressa anche nelle fasi di registrazioni del video, avvenute a scuola in orario pomeridiano, ma pure nell'elaborazione delle locandine, curate sempre dai ragazzi sotto la guida dei docenti di educazione artistica.
Giovedì pomeriggio, infine, la prova generale al Museo del Risorgimento in occasione del riconoscimento ottenuto e a seguire il 2 giugno l’esibizione a Prevalle, in una sorta di restituzione corale proprio alla cittadinanza, fatta in larga parte da mamme, papà e amici degli studenti stessi. Esibizioni e video devono essere piaciuti se sono arrivate già le richieste per più… date. «Abbiamo la tourné pronta – scherza il professor Apostoli – ma ci ha fatto piacere che da altre scuole presenti al museo sia giunta ai ragazzi la richiesta perché si esibiscano davanti ai loro compagni più piccoli. Vuol dire che il messaggio ha colto nel segno» commenta il professore.
Quel «metti in pratica la Costituzione», insomma, sembra aver fatto vibrare più di una corda tra i coetanei dei ragazzi. E il lavoro svolto non è che all’inizio: «La Costituzione solitamente viene affrontata in terza, ma è chiaro che questi ragazzi avranno uno sguardo più consapevole al riguardo. Senza contare che il brano rap è piaciuto a tal punto che ora lo cantano di continuo». In effetti «l'Italia è democratica / mettila in pratica» suona proprio bene.
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