La componente cognitiva dell’ansia
Eccoci arrivati al terzo modulo del percorso Dont’Panic, un breve percorso che prova a spiegare gli stati ansiosi che molti di noi vivono, offrendo spunti di riflessione e strategie per comprenderli e imparare a gestirli.
L'intento del percorso è quello di accompagnare genitori e docenti nell'affronatre queste tematiche con i propri figli e studenti, approfondendo insieme la conoscenza dell'ansia nelle sue diverse componenti e imparando insieme dei modi per affrontarla.Vi consigliamo di seguire il percorso secondo l'ordine progressivo dei moduli: il primo, «Cos’è l’ansia? Facciamo chiarezza» e il secondo, «La componente corporea dell’ansia». Oggi esploriamo la componente cognitiva dell’ansia, poiché oltre a quella fisica, anche la componente del pensiero è altrettanto importante.
Anche se non ci rendiamo conto, infatti, la nostra mente è sempre attiva ed elabora in continuazione pensieri, con l’intento di aiutaci a valutare noi stessi e la situazione in cui ci troviamo.
Proprio il modo in cui pensiamo ad una situazione o a noi stessi in una particolare circostanza ci guida nelle nostre azioni, e il nostro pensiero può anche innescare o rafforzare alcune nostre emozioni legate ai diversi momenti, tra cui anche l’ansia.
Ma il nostro pensiero ha sempre ragione?
Il nostro pensiero, in realtà, ragiona in base ai nostri vissuti passati e in risposta a situazioni presenti ritenute talvolta pericolose, anche se non lo erano. In base a questo, ci consiglia, di conseguenza, come agire in futuro.
Spesso pensiamo che alcune situazioni future potranno avvenire solo nel modo in cui le abbiamo già vissute. Non sempre, però, è così: la realtà che abbiamo di fronte è diversa da come la pensiamo. Spesso valutiamo e prendiamo decisioni in base a dei pensieri automatici che si generano in noi, senza prenderci il tempo necessario per metterli in discussione e verificarli.
Con questo modulo intendiamo portarvi a capire la funzione dei nostri pensieri ed aiutarvi ad entrare in relazione con essi prendendone consapevolezza. Chi è consapevole dei propri pensieri, infatti, non avrà paura di affrontarli e potrà provare a crearne di nuovi ed alternativi per potersi sentire meglio. Ma come possiamo entrare in contatto con questi nostri pensieri tanto fastidiosi? Quali strategie possono servirci?
Scopriamolo insieme!
Inviateci le vostre schede compilate via mail a oasi@ilcalabrone.org, condividendo le vostre riflessioni. Se avete dubbi o difficoltà scriveteci!
Link utili
Vi consigliamo la visione del video: «Mindfulness. La meditazione di consapevolezza» per approfondimenti sulla pratica della mindfulness.
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