In 330 aule scolastiche i sensori contro l'«effetto stalla»
«L’anno scolastico a Brescia è iniziato bene, il "collaudo" in presenza della scorsa primavera ci consente di non avere, oggi, delle criticità». Fabio Capra, assessore all’Istruzione del Comune, è contento e fiducioso. Di recente «in 330 aule delle elementari e delle medie abbiamo installato dei sensori utili a monitorare la qualità dell’aria - fa sapere -. Sono costati 150mila euro, a pagarli ci ha pensato A2A».
Il funzionamento è molto semplice: «Se in classe si crea l’"effetto stalla" - racconta - i sensori lo rilevano e le insegnanti aprono le finestre per favorire il ricambio dell’aria». I più grandi, gli alunni delle superiori, anche attraverso i dati emersi da un sondaggio (promosso dall’Unione Studenti di Brescia), lamentano problemi sui mezzi di trasporto: affollamenti, ritardi, mancanza di sicurezza su autobus, metro e treni.
Il 23 ottobre intendono scioperare e ritrovarsi in piazza Paolo VI. «Non sarebbe scuola vera senza un po’ di rumore - commenta il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Bonelli -. Ad ogni modo i report che mi vengono forniti dall’Agenzia del Tpl e dalle scuole non mettono in evidenza particolari criticità».
La stessa Agenzia del Tpl, nei giorni scorsi, ha riferito di essere al lavoro per verificare i problemi segnalati e, se confermati, porvi rimedio nei limiti del possibile: «Siamo consapevoli che la qualità del servizio non sia delle migliori - ci aveva detto il direttore Massimo Lazzarini -, ma con i mezzi dei quali disponiamo non possiamo fare di più».
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