Emergenza scuola, a Brescia mancano 3.000 insegnanti
Riusciremo, a settembre, ad avere tutti i prof in cattedra? Purtroppo all’annosa questione, che, come sempre si ripresenta a poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, non è possibile nemmeno stavolta assicurare una risposta positiva.
Anche perché, con l’emendamento recentemente introdotto al Dl Scuola 71, il termine per le immissioni in ruolo derivanti dalle graduatorie concorsuali si estenderà fino al 31 dicembre 2024, anziché rispettare la tradizionale scadenza del 31 agosto. Questo a causa del ritardo nella pubblicazione delle graduatorie del concorso Pnrr, dove molte commissioni sono ancora al lavoro con le prove orali e le procedure di valutazione.
Tradotto nella concreta prassi scolastica, ciò potrà comportare che una classe di studenti trovi, al rientro dalle vacanze natalizie, un insegnante diverso da quello con cui si è iniziato l’anno. Un bel colpo, dunque, al concetto di continuità didattica, senza contare i disagi a cui verrebbero sottoposti i docenti, dal supplente che fino a quel momento ha coperto la cattedra fino allo stesso insegnante di ruolo che, con tutta probabilità, ha nel frattempo assunto una nomina a tempo determinato dalle Gps (Graduatorie provinciale per le supplenze).
Criticità
«Con questo nuovo passaggio normativo, le operazioni per l’assunzione in ruolo dalle graduatorie di merito possono essere prolungate al 31 dicembre - spiega dalla Gilda degli insegnanti Brescia, Gianluigi Dotti, membro dell’esecutivo nazionale -. Ci sono ritardi nell’espletamento delle prove e nella formazione delle graduatorie per diverse classi di concorso: alcune hanno concluso e i docenti vengono già chiamati, ma molti concorsi con il maggior numero di candidati dovranno essere conclusi dopo l’1 settembre.
Potrebbe accadere quindi che a novembre o dicembre, per una serie di materie, l’insegnante che sta svolgendo la propria attività, e che è un supplente temporaneo venga licenziato e al suo posto arrivi l’avente diritto. Noi come Gilda, ma anche gli altri sindacati, abbiamo chiesto all’Ufficio scolastico territoriale che si faccia portavoce presso l’Usr e il Ministero di questa criticità, affinché si trovino delle soluzioni».
Insomma, ci risiamo, viene da dire. Brescia, così come tutta la Lombardia, si prepara ad un avvio scolastico complesso, come confermano i numeri: ci sono 11.287 cattedre da assegnare in ruolo in Lombardia (il Ministero ha deciso 45.124 assunzioni in tutta Italia, contro le 50.000 dello scorso anno), di cui almeno un migliaio saranno indirizzati alle scuole bresciane.
Mercoledì 7 è stata inoltre aperta la finestra per accedere, con modalità telematica (portale Polis), alle funzioni per l’accettazione o la rinuncia nelle Gae-Graduatorie ad esaurimento, come illustrato dalla relativa circolare ministeriale. Si tratta dei posti ancora disponibili in una pluralità di discipline da concorsi precedenti, a partire dal 2016. Ma, a conti fatti, le cattedre vacanti bresciane si aggireranno attorno alle 3mila e il «piatto piange» in particolare per il sostegno (soprattutto alla primaria e nella scuola d’infanzia), e nelle materie Stem: matematica, scienze, informatica e tutte le discipline di studio che si possono categorizzare come scientifiche e tecniche.
I numeri possono variare, poiché mancano ancora molti elementi, come le assegnazioni provvisorie, gli utilizzi che comportano trasferimenti fuori provincia o fuori regione e, naturalmente, la non calcolabile quota delle rinunce.
Nodo sostegno
Un altro grosso nodo che permane è quello del sostegno: soltanto nella scuola primaria servono 4.111 docenti, sul territorio regionale, a fronte di 171 candidati. «Non abbiamo un numero sufficiente di abilitati - rileva Dotti -; un 20-25% vengono bocciati ai concorsi regionali e non sono ancora state pubblicate le graduatorie: dovrebbero esserlo appena prima o subito dopo Ferragosto».
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