Scuola

Dies Fasti, viaggio oltre il mistero con 60 iniziative

Come nelle precedenti edizioni il tema principale verrà sviscerato attraverso un programma ricco di incontri
  • Dies Fasti del liceo scientifico Calini
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    Dies Fasti del liceo scientifico Calini
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Ormai quasi maggiorenne, la diciassettesima edizione dei Dies Fasti del liceo scientifico Calini si avventura quest’anno alla scoperta del lato nascosto delle cose.

Il 14 e 15 novembre, ben 60 iniziative stimoleranno gli studenti a riflettere sulla frase scelta (proprio da loro) per rappresentare la manifestazione: «Il mistero non è un muro, ma un orizzonte».

Come nelle precedenti edizioni il tema principale verrà sviscerato attraverso un programma ricco di incontri (www.liceocalini.gov.it), articolato in diverse sezioni (scienza e tecnica, arte, letteratura, cinema, musica, medicina, attualità, filosofia, psicologia) con ospiti importanti a livello nazionale e internazionale.

«Il mistero non deve inquietare, ma sollecitare la nostra ricerca di significati» anticipa la professoressa Silvia Mattioli, elencando alcuni incontri: «Con Elda Baggio, di Medici senza Frontiere, scopriremo il ruolo di un operatore umanitario; Gabriele Nissim ci parlerà dei giusti che hanno salvato vite umane e grazie allo scultore non vedente Felice Tagliaferri, impareremo ad apprezzare una sua opera col tatto».

Durante le due giornate sarà possibile partecipare ai Dies Pasti (ore 13), momento conviviale gestito anche quest’anno in collaborazione con la Cooperativa Anemone e il Centro bresciano down. In cortile, nei corridoi e dentro alcune aule scelte saranno presenti i progetti del liceo artistico Leonardo, dell’atelier d’arte dell’Asilo notturno Pampuri e alcune realtà del mondo del volontariato.

La professoressa Emilia Baronchelli sottolinea come oltre un centinaio di studenti siano coinvolti direttamente nell’organizzazione: «Anche il lavoro sui social network è stato affidato a loro. Sembra una sciocchezza postare, invece bisogna ragionarci, e verrà riconosciuto ai ragazzi come alternanza scuola-lavoro».

Anche questa edizione nasce grazie allo sforzo congiunto di insegnanti, docenti e personale scolastico (e di sponsor come Fondazione Lonati) per «mettere in luce il protagonismo degli studenti - spiega il dirigente scolastico Marco Tarolli - che se vogliono possono stare a casa, e invece no, decidono di venire». Un successo targato Calini che porta il vicesindaco Castelletti a sbilanciarsi: «Vi considero uno dei nostri alleati per la candidatura di Brescia a città della cultura 2022».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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