Contro la dispersione scolastica 10 milioni a 64 scuole bresciane
Una pioggia di fondi per combattere la dispersione scolastica. Li ha stanziati il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Pnrr, destinando oltre 500 milioni di euro alle scuole medie e superiori dello Stivale, affinché mettano in campo interventi e progetti destinati a studentesse e studenti che presentano fragilità nell’apprendimento.
Se oltre il 50% dei fondi è destinato agli istituti del Sud, anche il Bresciano avrà la sua quota di risorse per contrastare l’abbandono anticipato dei percorsi di istruzione, arginando un fenomeno diffuso soprattutto fra i ragazzi che provengono a famiglie con difficoltà socio-economiche.
Sono quasi 10 i milioni che giungeranno alla nostra provincia, destinataria di uno stanziamento pari a 9 milioni e 524mila euro. Cifra ottenuta arrontondando qualche decimale. Nel dettaglio queste risorse saranno ripartite fra 64 scuole bresciane. Si tratta in maggioranza di Istituti comprensivi - sono 39 sul totale - ; mentre le scuole superiori destinatarie dei contributi sono «solo» venticinque. Anche se si porteranno a casa una fetta ingente della torta. Per quel che invece riguarda i territori, sarà la Bassa a ricevere la maggior parte delle risorse, suddivise fra ventiquattro realtà.
«Questa prima tranche di fondi riguarda la fascia 12-18 anni, quella più a rischio - ha spiegato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Sono risorse che le scuole secondarie di primo e secondo grado potranno usare per garantire un percorso di forte accompagnamento ai ragazzi più fragili, attraverso attività dedicate, progetti di tutoring, una formazione personalizzata, anche in raccordo con le realtà che già operano sui territori e contribuiscono fattivamente a evitare che in molti lascino la scuola precocemente». I singoli istituti, quindi, potranno articolare dei piani d’intervento personalizzati, sulla base delle rispettive peculiarità.
Così ad esempio, potranno prevedere l’incremento dei docenti in organico, avviare collaborazioni con istituzioni locali o con associazioni di volontariato, o ancora mettere in campo attività di orientamento e progetti di sostegno agli studenti e alle loro famiglie.
Le scuole potranno agire in modo indipendente oppure dare vita a delle reti all’interno delle quali l’istituto destinatario delle risorse dovrà fungere da capofila. Sul territorio. Grazie alle risorse del Ministero i progetti di contrasto all’abbandono scolastico saranno avviati ad Azzano Mella, Bagnolo, Bagolino, Bedizzole, Borgo San Giacomo, Breno, Calcinato, Capriolo, Castelcovati, Castrezzato, Chiari, Cologne, Corzano, Darfo, Edolo, Gardone Riviera, Gargnano, Gavardo, Idro, Leno, Lograto, Lumezzane, Nave, Ospitaletto, Pontoglio, Pralboino, Prevalle, Rudiano, Salò, San Zeno, Travagliato, Verolanuova e Vobarno. Ulteriori contributi andranno a dodici scuole cittadine, tre di Palazzolo, due istituti di Rovato e altrettanti di Desenzano e Gardone Valtrompia, Sarezzo, Manerbio, Montichiari Orzinuovi.
Il Ministero ha utilizzato specifici criteri per individuare le scuole e le realtà destinatarie del provedimento. In particolare le risorse sono state ripartite su base regionale considerando il tasso di uscita precoce dal sistema d’istruzione nella fascia 18-24 anni; il numero degli studenti; il tasso di popolazione straniera; il tasso di popolazione privo di diploma nella fascia d’età 25-64 anni e il tasso di famiglie con cinque o più componenti. A determinare invece la ripartizione dei fondi fra le singole scuole è da un lato il numero degli studenti e studentesse iscritti; e dall’altro la percentuale di alunni che abbiamo conseguito un risultato Invalsi molto basso sia in italiano che in matematica.
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