Concorso scuola, l’insegnante: «Vicenda che danneggia anche gli studenti»

Una vicenda che «sfiora il ridicolo» per molti docenti che hanno sostenuto la prova scritta del Pnnr 2 e che ora si trovano letteralmente in mezzo al guado, senza ben sapere cosa li aspetterà in futuro.
Silvia P., insegnante di Lettere in una scuola media della provincia, non è tra coloro che sono stati riconvocati il 5 maggio, in quanto ha sostenuto l’esame il 27 febbraio, ma nella sessione mattutina.
«Il mio viaggio è stato fino a Motta Visconti, in provincia di Milano. Sono partita all’alba in una mattinata nebbiosa – racconta – e so di altri colleghi che, per timore di non arrivare in tempo, hanno preso una stanza nei paraggi per dormire in zona il giorno precedente. Penso a quanti, adesso, dovranno fare un altro viaggio, e tutto a loro spese: l’errore è di altri, ma le conseguenze ricadono sulle loro spalle».
L’iter di tutta la faccenda è piuttosto complicato: «Sono successe diverse cose – riferisce Silvia –: inizialmente avevano pensato di dare due punti in più di default per cui, per alcuni giorni, non abbiamo potuto consultare il nostro punteggio; poi, per qualche ora, sono state ripubblicate le graduatorie con i punteggi aggiornati, quindi riportate al punto di partenza quando è stato deciso – ma hanno aspettato un mese prima di farcelo sapere – di fare la prova suppletiva. Una cosa piuttosto antipatica, anche perché stiamo cercando di capire quale sarà la soglia di sbarramento per accedere all’orale».
Un valore che non è uguale per tutti (fermo restando che il voto minimo per il superamento delle prove è 70, su un massimo di 100). «Dipende – spiega ancora la docente bresciana – dalle classi di concorso. Per il sostegno alla Primaria, si è saputo già dopo una settimana in quanto i candidati sono di molto inferiori rispetto alle disponibilità; nel mio caso, trattandosi della As12 e della Am12 (Lettere alle superiori e Lettere alle medie, ndr), invece, ha partecipato al concorso un gran numero di persone, perciò non sappiamo quanti di noi, pur avendo superato lo scritto, potranno avere accesso alla prova successiva». Il rischio poi, nota la docente, è che non si riesca a completare tutte le procedure concorsuali prima dell’avvio delle lezioni a settembre.
«Potrebbe ripetersi quanto accaduto quest’anno, ovvero che si verifichino continui cambiamenti, con un viavai di supplenti e aventi diritto che si avvicendano fino a dicembre o gennaio. E, a farne le spese - conclude laconicamente la docente -, saranno soprattutto gli studenti e le loro famiglie».
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