Scuola

Cfp Educo, anno scolastico al via con 360 studenti e uno sguardo al sociale

Tanti i progetti in ballo per l’istituto cittadino. Dalla Regione più risorse «per un’offerta di qualità»
EDUCO AL VIA CON 380 ISCRITTI
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Imparare un mestiere grazie a corsi di formazione ad alto contenuto professionalizzante per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro. Non solo, intercettare la dispersione scolastica e favorire progetti che includono dei contratti di apprendistato.

È con questo obiettivo che il Cfp Educo di Brescia ha inaugurato il nuovo anno ospitando gli assessori regionale all’Istruzione, Simona Tironi, alle Politiche giovanili della Loggia Anna Frattini (via web) e Filippo Ferrari, consigliere delegato alla Formazione professionale del Broletto.

Ripartenza

Un nuovo anno che registra 360 studenti iscritti, di cui 30 con contratto di apprendistato e 10 coinvolti in un progetto contro la dispersione scolastica. «Il metodo di Educo - ha spiegato il direttore Gianluigi De Silvi - è caratterizzato dall’accoglienza e dall’accompagnamento in un percorso di scoperta e testimonianza reciproca. Numerose, infatti, sono le occasioni per far sperimentare ai nostri studenti questi aspetti grazie alla collaborazione con aziende, associazioni e cooperative del nostro territorio».

Basta ricordare i progetti «Puliamo il Quartiere», realizzato in collaborazione con il Cdq Porta Milano e i laboratori «Aperti», per studenti dei corsi di Acconciatura ed Estetica impegnati nella cura di persone fragili. Ancora, «Sport per fare Rete», opportunità importante per gli studenti del corso per operatore elettrico di creare legami con giovani di altre scuole del territorio. Insomma, un successo formativo e professionale per la maggioranza degli studenti, - che trova occupazione già durante le esperienze di alternanza scuola lavoro o subito dopo il diploma - ma senza tralasciare l’educazione civica e le occasioni di fare sensibilizzazione sociale. Molti ex alunni, dopo alcuni anni di esperienza lavorativa, sono oggi a loro volta docenti formatori.

«Quello lombardo è un sistema di riferimento per la formazione. Non solo per una questione di numeri ma sempre più anche a livello qualitativo - ha affermato l’assessore Tironi -. Verranno stanziate risorse cospicue». «I ragazzi che abbandono lo studio rischiano di diventare invisibili - ha concluso il consigliere Ferrari -. Apprezziamo tantissimo i progetti di recupero che li rendono di nuovo protagonisti del loro futuro».

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