Cattedre vacanti, ultima chiamata per i supplenti: ne mancano 30
Al mosaico delle cattedre servono le ultime 30 tessere. Per le graduatorie provinciali di supplenza squillerà un’ulteriore chiamata dopodomani - la sesta - per trenta posti a tempo determinato (all’inizio erano 3.500 su tutta la provincia). Non si escludono possibili buchi, che dovrebbero riempirsi con gli elenchi d’istituto per quelle materie per cui le graduatorie (Gps) sono esaurite. E quando restano lacune, le scuole si mettono in moto sul binario Mad: messa a disposizione.
Le novità
Si registra una novità significativa - anche se temporanea - al livello più alto dell’organizzazione: il dirigente dell’Ust Giuseppe Bonelli deve sdoppiarsi, anzi triplicare il raggio d’azione: ha infatti assunto la reggenza dell’ufficio di Como dopo la partenza di Marco Bussetti, ex ministro dell’Istruzione del governo Conte 1, per il vertice dell’organismo veneto. Bonelli deve così dividere il suo tempo tra Brescia, Como e il capoluogo lombardo «perché gli uffici delle province piccole, come Como - spiega Bonelli -, sono abbinati a quelli regionali centrali. A Milano mi occupo quindi di funzioni in materia di esami di Stato: terza media e maturità».
Come 25 presidi guidano una scuola e fanno i reggenti in un’altra, il dirigente a capo dell’ex provveditorato di Brescia si occupa pure dei problemi della realtà comasca: un bacino da 600mila abitanti.
L’altra novità riguarda i tutor: «Dovranno aiutare tra i 30 e i 50 allievi secondo competenze e attitudini» spiega Giusy Errante, referente provinciale orientamento. Verranno retribuiti per l’impegno extra («le scuole hanno già ricevuto i finanziamenti») e «otterranno 3 punti per il percorso seguito. E per molti è una spinta importante, per guadagnare posizioni in graduatoria». L’auspicio è che su questa spinta si innesti una forte motivazione educativa. La Regione ha promosso un monitoraggio, ma non tutti gli istituti hanno risposto; per reperire altri tutor da ieri fino al 21 novembre è stata riaperta la formazione da 20 ore su www.indire.it.
La piattaforma
Ma Indire non è l’unica piattaforma di cui si parla: mercoledì il Ministero ha lanciato Unica, utilizzabile da studenti, genitori e scuole. «Il “travaso” dei dati già a sistema su alternanza, valutazioni e competenze piano piano formerà il fascicolo dello studente» chiarisce Bonelli. E i tutor in teoria ne verificheranno la coerenza.
«Ogni studente avrà un suo profilo dall’infanzia al post-diploma. Dovrebbe essere un “abito su misura” mentre prima i dati anagrafici e quelli sugli abbandoni non erano integrati» spiega Errante, docente che tiene essenziali i contatti con le famiglie per i trasferimenti, anche da Paesi diversi. Cambiamenti che fino all’età dell’obbligo debbono essere accettati, anche a classi già formate: equilibri non semplici da garantire, ma fondamentali per il diritto allo studio.
Intanto l’Ust ha censito tutte le aule informatiche «necessarie a prove pre-selettive», atto che ci si augura preceda non di molto il concorso Pnrr per docenti, ma anche quello per dirigenti che da anni non è bandito.
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