Altre 7 scuole superiori bresciane passano ai 4 anni
Metodologie innovative abbreviano il percorso di studio che porta al diploma, senza fare sconti sugli obiettivi da raggiungere. Brescia, che è stata pioniera nella sperimentazione quadriennale consegnando l’estate scorsa i primi brillanti diplomi al liceo paritario «Guido Carli», estende la novità ad altre sette scuole, impegnate dal prossimo settembre in una rivoluzione didattica positivamente valutata dal Ministero dell’Istruzione.
Con indirizzi diversi, in città e in provincia, entrano nell’elenco i licei di Brescia «Foppa» (artistico per l’architettura e l’ambiente) e «Luzzago» (scientifico), il classico «Madonna della Neve» di Adro, il linguistico «Medi» di Salò, il liceo delle scienze umane «Capirola» di Ghedi e gli istituti «Cerebotani» di Lonato (indirizzo di elettronica ed elettrotecnica) e «Dandolo» di Bargnano di Corzano (agroalimentare).
La notizia, arrivata a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni alle prime classi (prevista alle 20 del 6 febbraio), ha rimesso in moto il cantiere delle progettazioni, con la possibilità di dare conferma a ragazzi e famiglie rispetto alla novità necessariamente tenuta sotto tono in fase di orientamento.
Complessivamente, con le cento scuole già messe in elenco con il decreto dello scorso dicembre e con le ulteriori 92 aggiunte in questi giorni, si contano 85 realtà impegnate nell’innovazione quadriennale nel nord Italia, 43 nel centro, 64 al sud e nelle isole. Si tratta di 144 licei e 48 istituti tecnici, 127 scuole statali e 65 paritarie. Brescia, in particolare, può «offrire» cinque diversi indirizzi liceali e due diversi indirizzi d’istruzione tecnica in quattro scuole statali e altrettante paritarie.
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