Al Don Milani di Montichiari si rilegge Pirandello attraverso gli haiku
Rileggere Pirandello (ed esprimere se stessi) attraverso la composizione di haiku: lo ha fatto una classe dell’istituto di istruzione superiore Don Milani di Montichiari quando l’anno scolastico volgeva al termine e il risultato è stato pubblicato in un libro titolato «Un caffè con...».
Il volume, pubblicato da Edizioni letterarie Edibom, si può acquistare online ed è firmato dalla 5ªA Les (Liceo delle scienze umane opzione Economico-Sociale). È frutto di un progetto costruito assieme dai docenti di Italiano (la professoressa Laura Butti) e di Religione (il professore Filippo Giuseppe Di Bennardo).
Il progetto
«Il professore stava affrontando con i ragazzi lo Shintoismo, dunque le culture orientali, toccando anche il tema delle forme espressive caratteristiche, fra cui l’haiku - introduce l’insegnante Butti -. Da lui è sorto lo spunto di rielaborare testi letterari haiku». Le opere di Pirandello, affrontate in Italiano, avevano particolarmente coinvolto gli alunni e quindi ci si è dedicati alla «rilettura», attraverso la forma dell’haiku, di scritti dell’autore, fra i quali Umorismo, i Quaderni di Serafino Gubbio operatore e Uno, nessuno e centomila.
«Il lavoro è iniziato con la composizione di haiku personali per esprimere se stessi e prendere dimestichezza con la tecnica; poi si è passati alla rilettura di Pirandello e alla composizione di haiku ispirati ad alcuni testi che abbiamo affrontato in Letteratura; infine, i ragazzi che lo desideravano, ne hanno composti ulteriori ispirati a Pirandello», prosegue Butti. Questo percorso a tappe è accolto anche nel volume pubblicato: il capitolo iniziale accompagna il lettore nella conoscenza dell’haiku (struttura, caratteristiche, esempi di autori classici e contemporanei...); poi il libro accoglie sia le prove di scrittura libera degli studenti, sia le composizioni pirandelliane.
«La produzione degli haiku era volontaria, quindi l’adesione dei ragazzi è ancor più significativa - prosegue Butti -. Il progetto ha permesso di esprimersi e anche di avvicinarsi maggiormente a un autore come Pirandello, dato che, per rielaborare i testi, prima vanno compresi e va condotta una riflessione sugli stessi».
Entusiasmo
I ragazzi si sono detti entusiasti: «Non accade tutti i giorni di trovarsi in aula alle otto di alcuni sabato mattina, parlare di poesia e vedere i nostri occhi illuminarsi ripetutamente quando la conta quadrava tra la parola cercata e il conteggio delle sillabe - scrivono i giovani, appellandosi «ventuno fanciulli in cerca d’autore». E, tra un sorriso e un altro, scoprire che al di là del dovuto pudore, avevamo riversato in quei tre versi le nostre paure, le nostre aspirazioni, le nostre gioie più profonde, le nostre prime delusioni d’amore e... le nostre delusioni ricevute dal mondo degli adulti».
«Il volumetto è un’esperienza che si è collocata nel solco di quelle riflessioni personali affrontate attraverso la conoscenza dei grandi autori della letteratura, ma che ha assunto un valore più strutturato nel momento in cui due insegnanti hanno condiviso l’idea di un percorso alternativo di avvicinamento al sé e alla ri-scrittura dei pensieri dei nostri classici - proseguono i giovani -. Difficile classificare quelle ore come lezioni, forse è il caso di definirle come un ritrovo, davanti a un caffè, per condividere la riflessione su noi e il mondo... da qui il titolo».
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