A Brescia bocciati 10 studenti su 100: i primi tre anni sono i più critici
Lo scorso anno scolastico più di 4.700 studenti delle scuole superiori bresciane (il 10% su un totale di 49.407) non sono stati ammessi alla classe successiva. Bocciati, come si diceva, a causa delle numerose o gravi lacune evidenziate durante il percorso, e senza quindi possibilità di rimediare.
Opportunità questa data invece a 9.264 alunni (il 19%) che hanno avuto una sospensione del giudizio in una o più materie e sono stati «rimandati» a settembre, quando secondo un trend consolidato la maggior parte di loro (oltre il 90%) ha superato le prove. Gli ammessi sono stati 34.979 (il 70%).
Pesa quel 10% di ragazzi fermati a giugno, in pratica dieci su cento, che induce a riflettere sia sulla necessità di ottimizzare le attività di orientamento, sia sulla validità di un sistema che, per molti, è tuttora ancorato a criteri di valutazione basati sulla «conoscenza» anziché sulla «competenza».
I dati
I dati, riguardanti la scuola secondaria di secondo grado dal primo al quarto anno e comprensivi dei Centri di formazione professionale, sono forniti dal Polo provinciale per l’orientamento, che ha sede all’Iis Tartaglia-Olivieri, con referente la professoressa Elena Federici. Secondo il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, Giuseppe Bonelli, vanno letti tenendo conto del fatto che le bocciature si registrano soprattutto nei primi tre anni delle superiori.
In effetti, nell’anno 2021/’22, la percentuale degli studenti non ammessi dalla classe prima alla seconda è del 14% (1.986 studenti); scende al 9% (1.188) dalla seconda alla terza, all’8% (1.019) dalla terza alla quarta e al 5% (514) dalla quarta alla quinta. ,Nel computo del Polo, come si diceva, sono poi inclusi i Cfp, che presentano diverse peculiarità.
Balza all’occhio, accanto alle percentuali di ammessi, non ammessi e sospesi, un 1% di ragazzi con «no esito» di scrutinio, che non si sa esattamente dove siano collocabili: «itineranti», forse temporaneamente in fase di apprendistato o trasferiti in altre città. Scuola addio. In ogni caso, il dato del 10% di bocciati risulta molto elevato.
A ciò si deve aggiungere il tema della dispersione scolastica che, in Lombardia, incide per un 11,9% di studenti che abbandonano la scuola prima di aver completato il percorso di studi: meno della media nazionale, che è del 13,1%, ma superiore alla media europea che si aggira intorno al 9,9% (qui l’Italia è al quarto posto). Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, poiché parliamo di fenomeni in atto da tempo (il cui contrasto, anzi, ha portato negli ultimi dieci anni a un significativo abbassamento, circa il 7%, del tasso di giovani che lasciano la scuola anzitempo).
Anche i numeri dei bocciati/promossi sono in linea con quelli dell’anno precedente: nel 2020-’21, sono stati 35.157 gli ammessi (70%), 5.289 (11%) i non ammessi e 9.084 gli alunni con giudizio sospeso (18%), più un 1% di «no esito», su un totale di 50.013 studenti. E qui entra in gioco un altro elemento fondamentale: il calo demografico che continua a «erodere» la popolazione scolastica e che, se dapprima ha riguardato la scuola dell’infanzia e la primaria, ormai è arrivato a farsi sentire anche nella scuola secondaria di secondo grado, che sta perdendo ogni anno diverse centinaia di iscritti.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato